100% Brumotti
Vittorio Brumotti è il testimonial di Braun cruZer Beard & Head, il nuovo regolatore di precisione per barba e capelli.
Testimonial per il nuovo Braun cruZer Beard&Head, ma Lei ha la barba.
«Per averla così curata, se la fai con le forbici è un casino».
Qualcuno le ha mai chiesto di radersi a zero?
«Allora, se le faccio schifo con la barba, me lo dica. Comunque no, mia mamma dice che sembro Gesù così, che sono simpatico. Il capello lo accorcio io con le forbici, ma la barba la regolo con il rasoio. L’uomo deve avere un po’ di pelo».
Per cosa lo farebbe?
«Per scommessa».
Nello spot di Braun, la si vede con in mano un padellone fumante. Cos’è?
«Sono dieci o quindici bianchi di uovo. Con petti di pollo, riso, bresaola. Mangio anche i miei collaboratori tra un po’».
Cinquanta tatuaggi. Ma cosa disegna?
«Tutto. Record, date importanti, passaggi di vita. Sono uno sfogo».
Brumotti. Perché 100%?
«L’importante è dare sempre il massimo, ovvero il 100%. Arrivo da una serie di infortuni, ho legamenti strappati da quasi 15 anni, non mi sono mai operato, ho una spalla mezza rotta (Mi fa vedere la clavicola fuori sede, ndr). Quando vedo i calciatori che si buttano a terra, si fanno male, e vanno via in barella, penso che alla fine siamo uomini e se siamo uomini dobiamo gasarla tutta. Divertirci, senza musi lunghi».
Le prime tre cose che le vengono in mente che sono “Al 100%”?
«100% bombazza. 100% meritocrazia. 100% altruismo».
Ha avuto una relazione con Roberta Armani (nipote di Giorgio, ndr). Ha cambiato qualcosa nel suo stile?
«Ho capito che devo essere “una capra” per sempre».
Una capra?
«Avere un look montanaro, che rispecchi la mia personalità. Versatile, con tasconi per mettere tanti strumenti. Giorgio (Armani, ndr) mi diceva che lo stile non è mettere il loro marchio, ma è essere se stessi. Una sera indossavo abito e scarpe da ginnastica. Tutti mi guardavano a bocca aperta. A lui, invece, piacevo così com’ero».
Al contrario, Roberta Armani ha cercato di cambiarla?
«Da donna di 40 anni, voleva dare un senso logico alla mia vita, facendomi capire che ci vuole anche un limite. Ma non accetto consigli, purtroppo. La loro è una famiglia che merita qualcuno pronto ad ascoltare. Non un ignorante come me che vede solo la bici. Sono nato con la bici, non ho avuto altro».
È vero che ha sognato il Dalai Lama?
«Sì, mi sono avvicinato a lui e ho percepito odore di sfida. Da lì ho agganciato l’Himalaya. È un uomo di spessore, spegni la luce e senti la sua presenza».
Legge l’oroscopo?
«No, ma so che ci azzeccano di brutto».
Secondo il nostro Antonio Capitani, il segno dei gemelli questa settimana deve mettersi a cuccia e agire da furbo. Vero o falso?
«Ha ragione. Parto domani e vado a Katmandu per allenarmi in vista della scalata sull’Everest. Viste le mie due esperienze precedenti in cui ho rischiato l’edema cerebrale per la troppa fretta nel risalire e sentirmi un super uomo, ne devo far tesoro».
Certo, dice anche che nell’amore… gelate suine…
«Ci ha azzeccato proprio. Gelate».
I suoi Guinness sono stati raggiunti tutti in Sardegna (Si mormora di un flirt con Giorgia Palmas).
«Come va? (Ride, tergiversa, ndr) Ciao! Che simpatica che sei».
Quali “legami” ha con la regione?
«È la terra più bella del mondo. È la mia Jurassic Park. Dobbiamo esserne fieri. Si mangia bene, c’è ancora poco spreco di denaro pubblico. E ci sono belle donne. Tutti le dipingono con i baffi, ma a me piacciono le donne con i baffi».
Si sente “bello”?
«Non mi sento bello, mi sento talmente capra che forse posso attrarre proprio per questo. In un mondo dove tutti sono lì che si leccano troppo per un po’ di pelo. Invece essere un po’ capra può far bene. Mettetevi in ordine, però dai… siamo sempre uomini. A bombazza!».
fonte