lamiaisola

Scattano le nuove regole di Google e l'Ue frena: "Prima chiarire i dubbi"

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 29/2/2012, 00:38

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
35,260

Status:


Scattano le nuove regole di Google e l'Ue frena: "Prima chiarire i dubbi"


Dal primo marzo Google ha programmato di introdurre la nuova policy. L'Europa non ci sta e scrive al colosso di Mountain View chiedendo una sospensione per poter completare la sua analisi. La Reding: "Chi offre servizi ai consumatori dell'Unione europea deve seguire le regole europee per la protezione dei dati"

191314755-c8400c80-b9c7-4eb9-a79a-b69f05d527c4


La "profonda preoccupazione" dell'Europa - che chiede uno stop/pausa di riflessione - segue i dubbi di una parte degli utenti che tra due giorni due avranno direttamente a che fare con le nuove regole sulla privacy di Google 1. Sì, perché dal 1 marzo tutte le informazioni rilasciate dagli utenti nei diversi servizi forniti da Mountain View (da Gmail a YouTube a Google Maps, solo per citarne alcuni) verranno combinate tutte insieme nella logica di far vivere all'utente una singola esperienza attraverso le diverse piattaforme, ma anche con l'obiettivo dell'azienda di "consolidare in una le norme di oltre 60 servizi specifici". Se si possiede un account e si è loggati nei diversi servizi di Google, i risultati delle ricerche saranno dal primo marzo sempre più personalizzati, poiché Mountain View terrà conto di quello che abbiamo detto o fatto su YouTube, Google+ e Gmail. Ad esempio, sarà possibile aggiungere un appuntamento al Calendario Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. Oppure condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare Maps. Queste le novità più importanti.

I dubbi dell'Europa. L'Ue è "profondamente preoccupata" e ha "forti dubbi" sulla legalità e sulla correttezza della nuova policy di Google per la tutela della privacy. La Cnil, l'authority francese per la protezione dei dati personali incaricata il 3 febbraio scorso di avviare un'indagine, ha inviato una lettera a Larry Page, fondatore e Ceo della società di Mountain View, esprimendo i dubbi e chiedendo una "pausa" sulla revisione delle norme che Google farà partire giovedì prossimo. Una "analisi preliminare", scrive la Cnil, "mostra che la nuova policy di Google non rispetta i requisiti della Direttiva europea sulla protezione dei dati (95/46/Ce)". In particolare osserva che "per un utente medio è impossibile capire" le norme e l'uso dei dati raccolti da Google. E scrive che l'incrocio dei dati raccolti da Mountain View tra i suoi diversi servizi "fa crescere i timori su quali siano le vere pratiche di Google". La lettera, inviata ieri, si conclude informando che entro metà marzo la Cnil spedirà un questionario a Google per chiarire nel dettaglio tutti i dubbi. Nel frattempo viene ribadita la richiesta di sospendere l'avvio delle nuove regole sulla privacy da parte di Google "in attesa di completare la nostra analisi".

Viviane Reding
(Ue): i consumatori devono sapere. "Chi offre servizi ai consumatori dell'Unione europea deve seguire le regole europee per la protezione dei dati": così la vicepresidente della Commissione europea e responsabile per la Giustizia, Viviane Reding, ha commentato la decisione da parte dell'authority francese di inviare a Google una richiesta di chiarimenti e di sospensione dell'avvio delle nuove norme sulla privacy. "E' essenziale - ha aggiunto Reding - che i consumatori sappiano esattamente come vengono processati i loro dati personali. E' per questo che nella riforma delle regole sulla protezione dei dati, adottata dalla Commissione il 25 gennaio scorso, le aziende devono garantire che le loro policy sulla privacy siano scritte in linguaggio chiaro, di ogni giorno". "I consumatori - ha concluso la vicepresidente della Commissione - devono essere in grado di prendere decisioni consapevoli nell'uso dei servizi basati su internet. E' per questo che accolgo con favore la dichiarazione delle autorità europee per la protezione dei dati secondo le quali Google deve rinviare l'introduzione della sua policy finché non avrà risolto i dubbi sulla conformità con le norme europee sulla protezione dei dati".

Google spiega così
. Un"esperienza più semplice e intuitiva", l'ha definita Alma Whitten, direttore della privacy di Google in occasione del lancio delle nuove regole che però hanno sollevato diverse perplessità. L'Unione Europea ha chiesto a Big G "una pausa" per analizzare se il cambio della policy determinasse o meno una violazione delle leggi europee in materia di protezione dei dati personali. Invito declinato dal colosso del web perché il ritardo avrebbe causato "una notevole confusione". "Le modifiche sono state al centro di una grande attenzione che giudichiamo in modo positivo perché la privacy è importante. Tuttavia, ciò ha anche dato luogo ad alcuni fraintendimenti. La cosa più importante da tenere a mente è che facciamo tutto questo per rendere più comprensibile il nostro atteggiamento e i nostri impegni relativamente alla privacy e perchè Google sia ancora più efficace per gli utenti", sottolinea la stessa Alma Whitten in un messaggio di spiegazioni - anticipato dall'agenzia Ansa - in occasione del lancio. "Il nostro approccio alla privacy non cambia", ha aggiunto. "Queste modifiche non comporteranno la raccolta di nuove informazioni, non modificheremo le impostazioni della privacy delle persone né venderemo le informazioni personali dei nostri utenti agli inserzionisti".

Gli utenti che non sono interessati a condividere le informazioni, oltre a non loggarsi a Google, possono scegliere di usare il proprio browser in modalità incognita o privata, o cancellare la cronologia sul motore di ricerca. Inoltre possono utilizzare la dashboard di Google per esaminare e controllare le informazioni associate al proprio account (le spiegazioni sono contenute nella pagina predisposta ad hoc sull'homepage del motore di ricerca, in basso, alla voce 'Nuove norme sulla privacy e termini di servizio').
"Continueremo a cercare modi per aiutare gli utenti a comprendere e controllare le modalità di utilizzo delle informazioni che ci affidano", ha spiegato la Whitten ricordando che Google proprio la scorsa settimana si è unita alla Casa Bianca e ad altre aziende in favore della proposta 'Do Not Track' 2, cioè l'aggiunta di un pulsante che offre agli utenti la possibilità di limitare le informazioni che possono essere monitorate durante la navigazione. "Garantire trasparenza, controllo e sicurezza rimane fondamentale per conservare la fiducia degli utenti - conclude Alma Whitten -: è proprio per gli utenti che Google è stato creato e riteniamo che queste modifiche renderanno i nostri servizi ancora migliori".

Google si dice pronta a rispondere ai dubbi dell'authority francese sulle nuove norme sulla privacy. "Durante lo scorso mese - ha detto un portavoce della società di Mountain View - abbiamo più volte chiesto un incontro al Cnil per rispondere alle loro eventuali domande e la nostra offerta resta aperta". Google, ha aggiunto, crede "di avere trovato un equilibrio ragionevole tra le raccomandazioni del Working Party: 'razionalizzare e semplificare' le nostre norme e allo stesso tempo offrire 'un'informazione esaustiva' agli utenti". "Il nostro impegno - ha concluso il portavoce - è quello di offrire agli utenti un'esperienza d'uso semplice e intuitiva con i diversi servizi di Google e allo stesso tempo di rendere il nostro approccio alla privacy semplice da capire per loro".

Le perplessità del Garante. Per Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante per la privacy, "c'è una grave perplessità rispetto alle nuove regole di Google, soprattutto in riferimento alla normativa europea. L'informativa fornita agli utenti è apparentemente esaustiva ma in realtà troppo generica ed elusiva". "La prossima riunione dei Garanti europei sarà sicuramente un'occasione di riflessione", ha spiegato Pizzetti. "E' un'informativa sulla privacy che contiene troppe diverse possibilità di usare i dati degli utenti dei servizi Google, da parte di Google stessa. Ci sono troppe ipotesi, troppi 'potremmo' e frasi troppo generiche perché l'utente sia messo adeguatamente al corrente e in grado di fare una valutazione oggettiva dei benefici a cui va incontro se sottoscrive le nuove regole". Per il Garante italiano della Privacy non solo "la spiegazione dell'upgrade nella fornitura dei servizi è troppo generica", ma "si riserva anche l'ipotesi di trasferire dati a soggetti terzi, anche se a titolo gratuito. Si potrebbe dire che questa informativa - ha ribadito Pizzetti - appare esaustiva ed è invece elusiva sia rispetto alle finalità nell'uso dei dati, sia rispetto ai limiti conseguenti alla rinuncia alla sottoscrizione".

"Noi proseguiremo nell'attività di monitoraggio e se ravviseremo delle illiceità decideremo quali provvedimenti adottare", ha sottolineato il Garante della Privacy ricordando che il gruppo di lavoro Articolo 29, che riunisce i Garanti Ue e "consiglia" la Commissione Europea, ha inviato nelle scorse settimane una lettera a Google. "La prossima riunione dei Garanti europei sarà il 22 marzo - ha concluso Pizzetti -: sicuramente ascolteremo un primo report francese e se quelli che oggi sono dei dubbi o delle riflessioni si trasformassero in convinzioni decideremo quali provvedimenti adottare. Questi potrebbero ricadere su Google".



fonte
 
Web  Top
0 replies since 29/2/2012, 00:38   11 views
  Share