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Tasse: la stangata di marzo

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view post Posted on 15/3/2012, 00:24

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Tasse: la stangata di Marzo



La stangata (fiscale) vien di marzo. Colpisce a 360 gradi. E il piatto, inteso come busta paga di fine mese, piange.
Si comincia con il conguaglio dell’aumento delle addizionali regionali Irpef 2011, deciso retroattivamente dal decreto Salva-Italia di Monti; si continua con l’acconto del 30 per cento delle addizionali comunali Irpef, sbloccate dal tandem Berlusconi-Tremonti, nella manovra della scorsa estate. E si conclude con una miriade di tasse “federali”, che potranno essere incrementate dagli enti locali, dopo anni di blocco.

LE NUOVE TABELLE IRPEF

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SBLOCCATE LE ALIQUOTE IRAP – Secondo il servizio politiche territoriali della Uil, la stangata regionale significa un aggravio che può arrivare fino a 371 euro annui, per la famiglia media; quella comunale provoca nel 2012 un esborso di 177 euro medi pro-capite, contro 129. Intanto il decreto sulla semplificazione fiscale ha sbloccato anche le aliquote Irap, che colpirà le imprese.

IVA AL 23%, ORA E’ UFFICIALE – A peggiorare il quadro, arriva l’annuncio sull’aumento dell’Iva. Dal 1° ottobre l’imposta sui consumi crescerà ancora; dopo il ritocco dal 20% al 21%, il prossimo autunno l’aliquota salirà al 23%. La conferma arriva dal viceministro dell’Economia. Vittorio Grilli ha spiegato che non è previsto un “piano B”, per evitare la stangatina. Prevista dal famoso (o famigerato?) decreto salva-Italia
che però lasciava aperto uno spiraglio. Se nei conti pubblici fosse spuntato “un tesoretto”, magari grazie alla riduzione dello spread, il governo avrebbe rinunciato a questa mossa inflattiva e recessiva. Parliamo dello stesso gruzzoletto cui Monti, un po’ incautamente, aveva fatto riferimento, per promettere, e poi negare, un’alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro dipendente, per l’anno in corso. Ora è ufficiale: il tesoretto non esiste. L’aumento dell’Iva colpirà, direttamente e indirettamente, tutti i consumi, benzina e bollette comprese. Bisognerà anche ricalcolare il giorno di liberazione dalle tasse. La data, cioè, in cui si smette di lavorare per pagare imposte e contributi, e si inizia a guadagnare per sé

ARRIVA L’IMU – Il 16 giugno arriva la prima rata dell’Imu sulla prima casa: la famiglia media pagherà 83 euro, ma in città come Roma si arriverà a 461 euro e come Milano a 426 euro. Cresce anche la tassa sui rifiuti, unica esente dal blocco del 2008: in tre anni è cresciuta mediamente in Italia del 7,6 per cento e molti Comuni sono pronti a nuovi rincari. Corredati dall’addizionale che le Province impongono sulla Tassa comunale sui rifiuti: si chiama Tefa e dal 2012 può aumentare liberamente anche lei. L’Imu porterà nelle casse dello Stato 11,5 miliardi L’aliquota ordinaria è stata fissata al 4 per mille; i Comuni potranno aumentare o diminuire l’aliquota del 2 per mille. La tassa è addolcita da una detrazione di 200 euro, incrementabile di 50 euro per ciascun figlio a carico under 26 fino ad un massimo di 400 euro. Va peggio, giustamente, alle seconde case, sottoposte come le prime, ad un ampliamento della base imponibile con il rincaro delle rendite catastali del 60 per cento. L’aliquota di base è fissata allo 0,76 per mille, sulla quale i Comuni potranno apportare un aumento o una diminuzione del 3 per mille. L’aggravio medio, rispetto alla vecchia Ici-Irpef seconda casa, sarà mediamente di 95 euro; si passa da un esborso medio di 537 euro a uno di 632 euro. Punte di esborsi medi di 1.286 a Roma e 1.352 a Milano.

TUTTI GLI AUMENTI, TRIBUTO PER TRIBUTO - L’aumento dell’addizionale regionale Irpef deciso dal governo Monti è dello 0,33 per cento dell’aliquota base (che non è nella discrezionalità delle Regioni); si passa dallo 0,9 all’1,23 per cento. Nella busta paga del mese di febbraio, c’è già stato un altro prelievo aggiuntivo: il previsto acconto del 30 per cento dell’addizionale del 2012. Secondo la Uil, l’aumento vale mediamente 76 euro. Nel biennio si pagheranno 152 euro in più. Le addizionali Irpef, a differenza dell’Irpef nazionale, non sono protette dalle detrazioni per la produzione di reddito: si pagano sull’imponibile pieno. Si calcola che l’aggravio dovuto all’imminente rincaro sia confrontabile ad un aumento di un punto dell’aliquota Irpef statale.

ADDIZIONALI COMUNALI - Con la busta-paga di marzo bisognerà pagare l’acconto del 30 per cento. Sono 301 Comuni hanno già varato gli aumenti. Tra questi, sette città capoluogo: Chieti passa dallo 0,7 del 2011 all’attuale 0,8 per cento; Agrigento dallo 0,4 allo 0,6; Brescia dallo 0,2 allo 0,55; Catanzaro dallo 0,5 allo 0,8 per cento; Teramo dallo 0,5 allo 0,8; Viterbo dallo 0,4 allo 0,5; mentre Ferrara ha deliberato tre aliquote per fasce di reddito passando dall’aliquota unica dello 0,5 dello scorso anno ad aliquote comprese dallo 0,6 allo 0,8 per cento. Inoltre i Comuni hanno tempo fino al 30 giugno (dopo le elezioni amministrative, e non può essere un caso), per aumentare l’Irpef. La Uil politiche territoriali stima che quest’anno l’aggravio medio potrà arrivare a 58 euro pro-capite. In totale i Municipi che lo scorso anno avevano deliberato l’addizionale Irpef erano 6.216 su un totale di circa 8.000.

TARSU O TARES PER ME PARI SONO - In attesa della Tares, la nuova imposta sui servizi pubblici comunali e sui rifiuti che entrerà in vigore dal prossimo anno, continua il rincaro della vecchia Tarsu, che non è mai stata sottoposta a blocchi. Dal 2008 al 2010 la Tarsu ha totalizzato mediamente nei Comuni italiani un aumento del 7,6 per cento. Mediamente nel 2010 le famiglie italiane (un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 metri quadrati e un reddito imponibile Irpef di 36 mila euro) hanno pagato 210 euro (nel 2009 erano 200). Ma gli aumenti non si fermano qui: nel 2011 sono stati messi a segno altri rincari e la prossima estate si disporrà di un quadro definito delle decisioni che stanno meditando i Comuni. Quasi tutte le Province, 86 amministrazioni, aggiunge alla tassa rifiuti comunale il proprio Tributo provinciale ambientale. L’aliquota più alta è pari al 5 per cento, mentre il minimo è l’1 per cento. Tra le amministrazioni più care Arezzo con il 4,7 per cento; Catania, Messina, Agrigento, Avellino, Lucca e Foggia con il 4 per cento e Udine con il 4,5 per cento.

IRAP E ALTRO ANCORA… - Il decreto legge fiscale deve ancora essere convertito, ma gli aumenti possono essere già varati. Il provvedimento del governo Monti sblocca dal 2012 una serie di tasse regionali, provinciali e comunali. La più importante è l’Irap che da una parte beneficia delle maggiori detrazioni per le assunzioni di giovani e donne varate dal governo, ma dall’altra è esposta a pericolosi rincari. La Cgia di Mestre ha calcolato che se tutte le regioni varassero l’aumento di un punto, il costo per le imprese sarebbe di 3,5 miliardi. Poi c’è il pacchetto di imposte, cosiddette “minori”, sbloccate. A livello regionale potranno aumentare, oltre all’Irap: il bollo auto, la Tassa per i diritto allo studio, l’Addizionale per il consumo del gas (Arisgam), le tasse per l’abilitazione professionale. A livello provinciale: il già citato Tributo ambientale (Tefa) e la tassa provinciale per l’occupazione del suolo pubblico (Tosap). A livello comunale: l’imposta sulla pubblicità e la Tosap.


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