lamiaisola

Un Vasco classico alla Scala "La malattia mi ha cambiato"

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view post Posted on 30/3/2012, 23:54

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Un Vasco classico alla Scala "La malattia mi ha cambiato"

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Ci ha messo sette mesi a tornare in pubblico, in mezzo malattie, cliniche, recuperi, ma il fragore è d'obbligo. "Ragazzi" dice giulivo alla folla di giornalisti che lo aspetta, "il titolo ce l'avete. Ieri era Emilio Fede, oggi è 'Vasco alla Scala'". Ed è difficile dargli torto, si aggira allegro e generoso nei corridoi del più prestigioso teatro d'Italia, con ai lati del volto due ciuffi tirati su col gel, "a coprire il vuoto in mezzo" dice, "e anche per poter dire che ho un diavolo per capello".

Ha appena assistito alla prova generale del balletto L'altra metà del cielo, coreografie di Martha Clarke, che porta nel tempio della classica le sue canzoni, quelle dedicate alle donne, riarrangiate in maniera sinfonica da Celso Valli e ricantate per l'occasione.
C'è anche una piccola drammaturgia, da lui voluta fortemente: "All'inizio avevamo messo le canzoni così, una dopo l'altra, poi ho pensato che mi piaceva di più dargli un senso".


E così Albachiara, Silvia, Sally, Susanna, diventano altrettanti personaggi che raccontano quattro diverse fasi della vita di una donna. Un evento, strano, certamente spiazzante per il mondo classico, ma a suo modo coraggioso e, secondo Vasco, un buon modo per uscire dalla crisi degli ultimi mesi. "Sono stato sei mesi dentro una clinica. E per me è stato incredibile. Non avevo mai avuto niente nella vita. Nulla che fosse durato più di due giorni. Non conoscevo la malattia, non credevo che una polmonite durasse un mese, ho passato quattro mesi con gi antibiotici. Pensavo di recuperare più in fretta, ma non avevo energie e prendevo tutte le malattie che passavano, non avevo difese, quindi sono mancato per questo. Però se leggo ancora una volta che sono malato, vado a casa di chi lo ha scritto e lo bastono, così sarà lui a fare la degenza".

Accanto a lui Martha Clarke, i responsabili della Scala, le ballerine protagoniste, lo guardano rapiti, loro ancor meno abituati alla sfrontatezza del rock, e anche alla recente vena di sincerità che Vasco sta mostrando in tutto il suo smodato fulgore. Ma com'è sentirsi alla Scala? "Il linguaggio di questo mondo non lo conosco, ma nella prova era troppo basso il volume, mi sono preoccupato, ne ho parlato con Martha che non era molto d'accordo, ma ho ragione io, il volume lo devono alzare, la musica deve essere forte, ma credo che alla fine ci siamo chiariti, il volume lo alzeranno, domani sera alla prima, anzi no, non c'è più, allora martedì sera".

Il dubbio viene spontaneo. Alla prima, Vasco ci andrà in smoking? Ma su questo almeno, non vuol dire nulla. Vedremo, sarà una sorpresa. Ma la malattia lo ha cambiato, senza dubbio. "Ho avuto molto tempo per pensare e scoprire un mondo nuovo, la sofferenza e la malattia, però, togliendo questo è stato un periodo bello, in clinica vedevo sempre gente, di solito vivo più da solo, è stato un segnale, prima che succedesse lo avevo detto che mi volevo dimettere da rockstar, e anche la cosa della Scala è un segnale, successa per caso, come sempre, io non capisco mai perché le cose accadono, ho scoperto Fb e dialogo con due milioni di persone, rispondo a tono, e mi piace molto dopo tanti anni in cui non potevo rispondere".

Per l'occasione è stato pubblicato anche anche un disco, col titolo L'altra metà del cielo, arrangiamenti sinfonici e Vasco che ricanta le sue migliori canzoni al femminile: "Stavo così così, poi improvvisamente è successo, sono andato in studio e ho cantato benissimo, in un giorno ne ho registrare sei, Celso non ci credeva, così, al primo colpo, poi dopo sono andato in camera e m'è preso un attacco di panico. Mai fatto interpretazioni così belle. Ma attenzione, il disco, non va ascoltato come un disco di Vasco, non ci sono i miei ritmi, va ascoltato come un disco di musica classica".


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L'anteprima della versione di Albachiara



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view post Posted on 4/4/2012, 22:38

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10 minuti d'applausi alla Scala per Vasco che non c'è

Alla prima del suo balletto L'altra metà del cielo, lui non si presenta. Ma la storia delle donne delle sue canzoni - da Gabri a Sally - gli valgono una standing ovation finale rock nel tempio della musica classica e della danza

Vasco Rossi non c'era, al debutto alla Scala del suo balletto rock L'altra metà del cielo. Ma per i tredici successi del rocker di Zocca, riarrangiati da Celso Valli, ci sono stati quasi dieci minuti di applausi a fine spettacolo. E un urlo: «Vasco, Vasco». «Lui è un musicista dei nostri tempi», ha detto l'etoile Alessandra Ferri «e la Scal deve essere il tempio di quello che è stato ma anche di quello che è e che sarà».


E Vasco, dopo il trionfo, esulta sul suo profilo Facebook: «Il tempio della cultura classica si apre alla musica moderna… addirittura al rock… il mio!». E poi fa una sorta di auto-recensione, che ripercorre l'opera: «C'è Silvia che fa a pugni con Susanna, Anima Fragile che è una fortuna che sei seduto, Brava e Gabri che sembrano volersi prendere gioco di te, Incredibile Romantica e Laura che diventano "amiche per le note", Brava Giulia e Delusa che si scontrano in una perfetta contrapposizione di esistenze, Jenny è Pazza e Sally che ti affondano le dita nella carne e ti tirano fuori quello che ti resta ancora sul fondo degli occhi, come in attesa».


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