Morosini, lunedì mattina l'autopsia
E' toccato ad Anna V., la poco più che ventenne fidanzata di Piermario Morosini, lo straziante compito burocratico di riconoscere la salma del calciatore morto ieri in campo a Pescara durante il match di serie B del suo Livorno. La ragazza, giunta ieri sera nella città abruzzese, era circondata dalle compagne della squadra di pallavolo di Brembate, nella quale gioca. Con lei un gruppo di amici di Morosini e un sacerdote.
All'uscita dall'obitorio, la ragazza è riuscita a trattenere le lacrime per spiegare a tutti che l'autopsia verrà effettuata domani mattina. Poi è crollata abbracciando le amiche e gli amici che la accompagnavano e mormorando tra i singhiozzi: "Sembrava sorridesse, era bellissimo". Sul sito del Livorno intanto arrivano i ringraziamenti: "La famiglia, la fidanzata di Piermario e l'A.S. Livorno calcio ringraziano tutti coloro che in queste ore di dolore sono stati loro vicini nel ricordo di una grande atleta e di una persona speciale".
"Entro domani vogliamo chiudere tutte le formalità per poter riconsegnare la salma ai familiari e permettere il funerale". Lo ha detto oggi il pm di Pescara, Valentina D'Agostino, sul fascicolo aperto dopo la morte di Piermario Morosini,allo Stadio Adriatico. L'autopsia verrà effettuata domani dal dottor Cristian D'Ovidio ma per l'incarico e i quesiti posti bisognerà attendere che siano passate le 24 ore dal decesso. Sulla base della perizia il pm valuterà se esistono gli estremi di
un eventuale reato
Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, vorrebbe allestire in città la camera ardente per l'ultimo saluto a Morosini. "Abbiamo parlato con la società e vorremmo che il ragazzo facesse una sosta a Livorno per una camera ardente allo stadio in modo da far partecipare tutti i cittadini, ma non bisogna essere pervasivi, un dolore come questo va gestito dalla famiglia, se non sarà possibile troveremo la maniera di andare a Bergamo con i ragazzi, la società e tutta la città. Non è una questione solo formale è l'espressione di una situazione concreta, era il suo stadio, qui ha conosciuto i ragazzi che hanno fatto il tifo per lui, vorremo mettere a disposizione lo stadio per rendergli omaggio. Bisogna essere d'accordo con la famiglia, per noi è un dolore incredibile ma per loro credo sia una questione veramente drammatica, loro hanno il diritto di scegliere, noi ci mettiamo a disposizione".
GLI AMICI E ABODI - Sono arrivati amici e colleghi dello sfortunato centrocampista del Livorno, morto in seguito a un malore accusato in campo ieri a Pescara. All'ospedale c'è anche il presidente della Lega di serie B Abodi. All'obitorio dell'ospedale di Pescara c'è l'ex compagno di squadra di Piermario Morosini, Mirko Frattali, amico fraterno del giocatore del Livorno scomparso. Frattali ieri in panchina nel corso della gara di campionato Verona-Bari è arrivato questa mattina a Pescara direttamente da Roma, dove era rientrato dopo la partita. E' stato il papà di Frattali a raccontare della grande amicizia tra il figlio e Morosini: "Erano amici fraterni. Piermario era stato diverse volte a casa nostra. Un mese e mezzo fa Piermario e mio figlio nel corso di un weekend di vacanza erano stati in Spagna a vedere una partita di Lionel Messi".
IL MASSAGGIATORE: "POLEMICHE INOPPORTUNE" - "La polemica lascia il tempo che trova, avevamo tutto a disposizione". Ai microfoni di Sky Sport il massaggiatore del Pescara Claudio D'Arcangelo replica alle polemiche sul ritardo dei soccorsi che hanno seguito la scomparsa del centrocampista del Livorno Piermario Morosini. D'Arcangelo è stato il primo ad accorrere verso il giocatore dopo il malore avvertito in campo: "Ci siamo subito resi conto della gravità della situazione", spiega. "Io e il dottor Sabatini abbiamo cercato di attirare l'attenzione, poi visto che l'arbitro era di spalle, siamo subito entrati in campo per soccorrere il ragazzo". "Abbiamo cercato di serrare la mandibola e aprirgli la bocca con una canula. Poi abbiamo praticato il messaggio cardiaco". "Avevamo tutto a disposizione", chiarisce D'Arcangelo che spiega come sul momento ci fosse "più di un medico. Se c'era una possibilità per salvarlo, l'avremmo fatto". "L'autopsia ci dirà di cosa è morto, in ogni caso è stata una cosa troppo grande", così ancora il massaggiatore del club abruzzese.
L'UDINESE AIUTA LA SORELLA DI MOROSINI - L'Udinese Calcio profondamente addolorata per la prematura scomparsa di Piermario Morosini annuncia che attraverso la onlus "Udinese per la Vita" si attiverà per garantire assistenza alla sorella dello sfortunato calciatore, rimasta sola dopo il tragico evento. "Udinese per la Vita" garantirà un primo immediato intervento e si attiverà al fine di fornire, insieme a tutti i club di serie A e serie B, l'assistenza e le cure in modo continuativo e duraturo. Un appello ed un messaggio che ci auspichiamo vengano raccolti da tutti i club di serie A e B".
TIFOSI LIVORNO ALLO STADIO - Centinaia di tifosi sono davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario Morosini, il giocatore amaranto morto ieri pomeriggio a Pescara. In realtà il numero dei tifosi è in continuo aumento: un pellegrinaggio spontaneo che vogliono rendere omaggio alla memoria di Morosini davanti allo striscione che era stato appeso ieri dai ragazzi della curva nord sui cancelli dello stadio con su scritto: "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro". Stamani, al posto del numero 25 apparso nello striscione ieri sera, è stata messa la sua maglia. Sotto rose e altri mazzi di fiori, uno anche della società A.S. Livorno Calcio, vengono lasciati insieme alle sciarpe della squadra. Momento di particolare commozione quando sono arrivati i bambini della scuola calcio accompagnati dai loro allenatori. Dalla società, intanto, fanno sapere che per oggi non ci saranno iniziative ufficiali: "Lasciamo spazio al dolore dei tifosi".
DI NATALE: "ERA RAGAZZO D'ORO" - "Era un ragazzo eccezionale, pieno di vita. Nonostante tutti i problemi che aveva, era sempre a disposizione della squadra, ogni giorno mi dava forza. Ho perso mia mamma quattro anni fa e lui, che c'era già passato, mi è stato molto vicino". E' questo il commosso ricordo di Totò Di Natale, che con Piermario Morosini aveva legato molto all'Udinese. "Vedendo le immagini, sono impressionanti - continua - Aveva voglia di alzarsi, ma è caduto di nuovo, quando vedi immagini così c'è solo da sperare che il Signore ti dia una mano. Aveva una voglia di vivere, di arrivare, per sè, per la famiglia che non aveva più, per la sorella". L'Udinese, prima ancora che la Figc sospendesse tutti i campionati, aveva già deciso di non scendere in campo contro l'Inter. "Ho detto subito che non avremmo giocato, non era giusto e faccio i complimenti all'Inter e ad Abete, in giornate così è impossibile giocare".
DELIO ROSSI : "LO PORTAI IN PRIMA SQUADRA" - L'allenatore della Fiorentina Delio Rossi ha allenato a Bergamo Piermario Morosini portandolo in prima squadra dalla formazione Primavera. "Scelsi tre-quattro giocatori che portai in prima squadra e mi ricordo di questo centrocampista con buone idee tattiche - afferma Rossi a Sky Sport 24 - E' stato con me tutto quell'anno. Sapevo delle sue situazioni familiari e umanamente gli ero vicino, era un ragazzo molto solare. Su quello che è successo non ci sono parole, ogni cosa è fuori luogo.
Solo destino? Io ho studiato, da più di 20 anni faccio l'allenatore professionista e questi ragazzi sono monitorati quotidianamente, anche per prendere un'aspirina devono consultare il medico. Ci sono molte situazioni in cui c'è superficialità ma non mi sembra il caso degli atleti professionisti. Bisognerà vedere anche l'autopsia, ma contro il destino non si può andare incontro".
CORRADI GLI DEDICA GOL IN MLS - "Grazie, grazie per avermi permesso di segnare un gol per il mio amico". E' a Piermario Morosini che Bernardo Corradi ha voluto dedicare la sua prima rete nella MLS, trasformando il rigore concesso al Montreal Impact nella sfida poi persa per 2-1 contro Dallas. Corradi, dopo la realizzazione, è corso dall'allenatore Jesse Marsch per ringraziarlo di avergli lasciato battere il penalty. "E' stata una giornata strana per me, perchè ho perso uno dei miei amici - racconta poi Corradi al sito MLSSoccer.com - Abbiamo giocato insieme un anno all'Udinese e lui era solito venire da me a cena. Ha avuto una vita difficile, ha perso i genitori, il fratello, ma era un bravissimo ragazzo, sorrideva sempre. E quando parli di un giovane di 25 anni, che perde la vita in campo... E' incredibile". Compagni e allenatore si erano subito accorti che l'attaccante era turbato. "Ho spiegato loro perchè, Jesse è venuto da me e mi ha chiesto di giocare per Morosini - aggiunge - speravo di poter segnare un gol per lui"
Ligabue e Jovanotti, un pensiero per Morosini