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Faraglioni e costiere

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view post Posted on 20/4/2012, 00:35

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Faraglioni e costiere




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Modellato dalla forza erosiva del mare e del vento l’Old Man, un pilastro di roccia alto 137 metri, svetta lungo la costa di Hoy, una delle cento isole che formano l’arcipelago delle Orcadi a nord della Scozia.
Il pinnacolo che nel punto di massima larghezza misura 27 metri è composto da molti strati di arenaria rossa, formazione rocciosa che risale al Devoniano, periodo geologico che va da 395 a 345 milioni di anni fa. Durante questo lasso di tempo le terre emerse furono definitivamente conquistate dalle piante. Comparvero i primi artropodi (insetti, ragni) e gli oceani si arricchirono di una gran quantità di specie di pesci.




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Il famoso arco naturale Durdle Door, presso Lulworth Cove nella contea di Dorset (Gran Bretagna) sembra la sagoma di un animale che si abbevera nel vasto specchio d'acqua. Un arco sulla costa si forma quando l'azione delle onde erode una parte del promontorio - formata da materiale friabile, come in questo caso, da argilla e sabbia verde - più velocemente del resto. Da entrambe le parti della lingua di terra si formano caverne che la forza del mare riesce alla fine ad abbattere: spesso l'arco che sopravvive finisce per crollare. Non in questo caso, però: qui si ritiene che l'arco si sia formato, e resista, da almeno mille anni.



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I dodici Apostoli - L'erosione dell'acqua gioca un ruolo fondamentale nella modellazione del paesaggio. In corrispondenza della linea di riva l'azione del moto ondoso è impressionante: onde alte 5 m esercitano una forza di 175 kg per m quadrato.
Ed è stata la furia delle onde ad avere la meglio su uno dei famosi "Dodici Apostoli", i giganteschi faraglioni di calcare a largo della costa di Melbourne, in Australia. In meno di un minuto, il monolito di 50 m si è disintegrato, precipitando in mare e lasciando un mucchio di macerie di 10 m. Ma non sempre, vedi foto di domani), l'azione dell'acqua è così repentina.
Le grandi colonne di calcare segnano di fatto la linea a cui giungeva la costa 20 milioni di anni fa, quando l'erosione ha iniziato ad attaccare la scogliera. A dispetto del nome, le colonne erano soltanto nove. Otto, dopo il crollo del tutto naturale.



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Anche se non camminano queste pietre sono attive e vitali. Sono, infatti, rocce formate dall’attività di alcuni batteri. Le colonie di microrganismi, detti cianobatteri, che le abitano, producono – con la fotosintesi clorofilliana - un sostanza fangosa. Il muco che si sedimenta, stratificandosi forma queste particolari scogli “animati”, che cambiano continuamente aspetto e forma. Più grandi sono, più sono antiche, alcune hanno anche migliaia di anni. Le pietre denominate stromatoliti, secondo gli esperti sarebbero apparse 3.500 milioni di anni fa e sarebbero tra le forme di vita più arcaiche del nostro pianeta. Queste nella foto si trovano nella riserva marina di Hamelin Pool in Australia.



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Chi pensava che l'isola di Staffa, nell'arcipelago delle Ebridi interne (Scozia), avesse qualcosa a che fare con l'attrezzatura ippica rimarrà deluso. Il nome di questo isolotto, noto per le sue spettacolari formazioni geologiche (nella foto) deriva da una parola di origine scandinava che significa "pilastro". E in effetti i pilastri di basalto, qui, sono la prima cosa che salta all'occhio. Le curiose strutture formate da colonne di lava solidificata, circondano la cosiddetta Grotta di Fingal, un antro marino dall'entrata ad "arco" in cui le onde e la risacca risuonano con eco misteriose.



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L'acqua è in grado di modellare il paesaggio e la voracità delle onde sulla costa è ben visibile da questa foto aerea della baia di Lulworth nel sud dell'Inghilterra. Il mare, dopo aver sfondato la scogliera di duro calcare ha inondato la più soffice argilla e arenaria una dozzina di metri dopo. Velocemente l'acqua ha eroso l'argilla, meno resistente degli scogli, formando una curiosa caletta. Quando le rive, infatti, sono costituite da materiale come depositi glaciali recenti, la velocità di erosione può essere sorprendente: anche 150 metri all'anno.



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Il tuffo del frate - Cosa non si farebbe, per attirare i clienti! Lo sa bene il proprietario di un noto ristorante di Lima, in Perù, che ogni week end mette in piedi una messinscena davvero speciale. Un tuffatore professionista travestito da frate, si butta dalla scogliera dov'è arroccato il locale, a 10 metri d'altezza davanti agli stupefatti avventori. La moderna trovata pubblicitaria si basa su un’antica leggenda. Molto tempo fa un monaco perdutamente innamorato di una donna, attendeva sugli scogli che la sua amata passasse di lì con la nave. Quando l'imbarcazione si avvicinò gli sembrò che la donna fosse talmente vicina da poterla toccare. Nel tentativo di agguantarla con la mano, cadde in acqua morendo annegato.




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Il faro di Strombolicchio, nelle Isole Eolie, alimentato da energia solare e separato dal mare da una scala di 200 scalini. L'uso di accendere fuochi sulla sommità di colline per guidare i naviganti era antichissima, ma solo nel III° secolo a.C. si costruì il primo faro: si trattava di una torre di almeno 120 metri che fu eretta sull'isolotto di Faro, di fronte al porto di Alessandria d'Egitto.



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Sembra la sagoma di un faraone quella che esce dal dirupo sul mare nei pressi di Positano. Durante una gita in barca, il signor Emanuele Cafiero ha fatto il bizzarro incontro.



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