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Educazione del cane cucciolo: cosa non fare

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view post Posted on 1/5/2012, 01:15

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Educazione del cane cucciolo: cosa non fare

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A parole tutti sanno benissimo cosa bisogna e cosa non bisogna fare quando un cucciolo nuovo arriva in casa, ma poi ci si fa intenerire da quegli occhioni sgranati, dai piagnucolii, da una zampettina protesa ed ecco che quando il cane ha 8 mesi è lui a comandare in casa. Il problema è che molti proprietari non si rendono conto di compiere degli sbagli, almeno fino a quando non glieli si fa notare. Ecco perché abbiamo cercato di riassumere tutti quegli errori che normalmente facciamo in buona fede, ma che possono rovinare il rapporto col nostro cane.

Il problema di molti padroni è che tendono ad educare il proprio cane come se fosse una persona, un bambino: sbagliato! Il cane è un cane e come tale va trattato, questo significa
che bisogna parlare al cane con il suo linguaggio, non umanizzandolo troppo perché è da qui che nascono tutti i problemi comportamentali del cane.

La razza canina ha un suo linguaggio che spesso noi ignoriamo o, peggio, fraintendiamo. Non sapendo bene come parlargli, cosa facciamo? Lo trattiamo da essere umano. Ma rimane sempre un cane, per cui lui finisce per interpretare in maniera canina i segnali umani che noi gli mandiamo, modificando del tutto il significato che noi intendevamo dargli. Il cane non può sapere cosa noi abbiamo nella testa, volete un esempio pratico? Quando un cane si allontana, molte persone si lamentano che anche se lo chiamano non torna indietro. Vero, ma andiamo un po’ a guardare quello che fanno per richiamarlo. Si limitano ad urlare ‘Fidooooooooo’ a squarciagola. Secondo voi, Fido, sentendo pronunciare solo il suo nome, cosa farà? Si girerà, ti guarderà e aspetterà un segnale più chiaro. Fido non vuol mica dire ‘Torna indietro’, è solo il suo nome. Siamo noi qui che lo abbiamo umanizzato troppo: pretendiamo che il cane sentendo pronunciare in quel tono il suo nome capisca che in realtà la nostra volontà è quella che lui torni da noi. Non sarebbe meglio usare un comando più semplice come ‘Torna’ o ‘Vieni’. E qui parte un altro errore. ‘Ma io gli dico di tornare!’: vero, ma magari usando una perifrasi chilometrica del tipo ‘Fido! Vieni qui, ti ho detto di tornare immediatamente, torna indietro, dai Fido’. Cioè, vi pare che il cane dopo il primo Fido vi presti orecchio? I comandi devono essere di una parola soltanto, un fischio, altrimenti perdete subito l’attenzione del vostro pelosetto. Fatte queste premesse, andiamo a vedere dove di solito sbagliamo nell’educazione del cucciolo.


Quando iniziare l’educazione del cucciolo


Molti si chiedono a che età iniziare l’educazione del cucciolo: la risposta è subito, dal primo momento che mette piedi in casa. Bisogna insegnare come comportarsi al nostro amato cane fin da subito, deve imparare che ci sono regole da rispettare e come fare per adeguarsi a un civile comportamento insieme agli umani. I cuccioli sono più malleabili, imparano più in fretta, però bisogna che il loro umano si applichi costantemente a loro. Molte persone prendono un cane, lo portano in caso e dopo due giorni si lamentano che il cane non impara nulla: prima di tutto non è un computer e poi ci va tempo e dedizione. Questo è uno dei grandi errori che compiono i proprietari di cani: pretendono di educare il cane in quei cinque minuti di tempo che gli avanza fra il lavoro e l’aperitivo, ma non funziona così. Ci va tempo e pazienza per educare il cane: tutto il tempo che utilizzerete bene da piccoli, sarà tempo guadagnato quando è adulto. Non si può educare o insegnare a un cane in fretta e furia: bisogna adeguarci ai suoi tempi e avere tanta pazienza.



Il cucciolo e il cibo

Uno dei problemi più grandi che i proprietari di cuccioli trovano è quello con il cibo. Di solito ci si lamenta che il cucciolo fa i capricci, che non vuole mangiare niente, ma siamo noi che glielo permettiamo. In realtà il cane non sta facendo i capricci, questo è un concetto tutto umano: ci sta mettendo alla prova e sta facendo quello che noi gli consentiamo di fare. Di solito la scena è questa: scelgo col mio veterinario la marca di croccantini o l’alimentazione più appropriata per il mio cane e questi la rifiuta. Il 99% dei proprietari a questo punto cosa fa? Poverino, non gli piace, ma avrà fame, aspetta che provo a dargli qualcos’altro. Ed ecco che gli cambiano dieci marche di croccantini o, peggio, gli arriva del cibo nostro. Perché peggio? Perché al cucciolo in questo modo abbiamo insegnato due cose:

la prima è che al mondo esistono cose più gustose dei croccantini. Cosa verissima, ma non è detto che al cane sia dal punto di vista psicologico che dietetico faccia bene

la seconda è che ha appreso che se fa un po’ di storie, ottiene quello che vuole lui

A questo punto abbiamo concesso al cane di dominarci dal punto di vista del cibo. Ma chi deve essere il capobranco, noi o loro? La risposta deve essere noi, altrimenti se non forniamo al cane una figura dominante, sarà lui a prenderne il posto ed ecco che il cane avrà tutta quella serie di problemi comportamentali a noi sgraditi e che ci danno fastidio. Ricordatevi questa cosa: a parte rarissimi casi, siamo noi la causa di un cane maleducato, che non mangia, isterico, nervoso, mordace, è colpa nella nostra errata/mancanza di educazione.

Ma torniamo al nostro cucciolo che non mangia: ricordate, lui ci mette alla prova costantemente per capire fin dove può allargare il suo spazio. Se non mangia, c’è anche chi ha trovato la soluzione ideale: gli lascio la ciotola a disposizione sempre, se ha fame mangia. Altro errore. Il cucciolo deve capire fin da subito che il cibo arriva solo ed esclusivamente quando è il capobranco a concederlo: se glielo lascio sempre li cosa pensate che penserà? Ecco, sono io a gestire il mio cibo, nei tempi e nelle modalità che voglio, quindi questo vuol dire che sono io il capobranco. Il segreto in questi casi è offrire il cibo al cane: se ha fame, entro dieci minuti mangia, altrimenti la ciotola sparisce e ritorna solo al pasto successivo. Hai fame? Mangi adesso, altrimenti non avrai altro cibo. Di solito tempo un paio di giorni il cane capisce che non c’è nessuno che cede al suo ricatto e si rassegna a mangiare la sua pappa. Il concetto è un po’ quello di ‘O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra’. Importante è che nessuno durante la giornata si faccia intenerire e ceda al cane piccoli pezzi di cibo: altrimenti il messaggio recepito sarà quello di cui parlavamo prima, ‘Se faccio lo sciopero della fame, qualcuno cede e prima o poi mi da quello che io voglio’.



Il cucciolo, il divano e il letto

Veniamo ad un altro grande errore che si compie quando si porta in casa un cucciolo. Vogliamo stargli sempre vicino, coccolarlo ed ecco che lo facciamo salire con noi sul divano: di sicuro un metodo comodo, non ci affatichiamo la schiena e non dobbiamo stare sul pavimento freddo. Peccato che in questo modo diciamo al cane ‘Tu puoi stare in alto come noi capobranco, puoi dominare e controllare la scena’. Il risultato? Avete presente quei cani che ringhiano e mordono quando cerchi di farli scendere dal divano? Beh, siamo stati noi a dirgli da piccoli che potevano fare così, quindi perché stupirci se poi lo pretendono anche da adulti? Il cane dominate, il capobranco si mette in alto per poter controllare tutta la situazione: se noi permettiamo a un cane di salire sul divano o sul letto, gli stiamo in realtà dicendo ‘Bravo, sei tu il capobranco, ecco, ti permetto di farlo’ e lui giustamente si comporterà di conseguenza. Quindi il suo comportamento errato deriva ancora una volta da un nostro messaggio sbagliato.
A questo punto si potrebbe obiettare che va bene, lo faccio salire solo sul divano quando è cucciolo, poi da grande lo mando giù. Ma qui stiamo di nuovo ragionando come se il cane fosse una persona, ma non lo è. Nella mente canina se si permette una sola volta al cane di fare qualcosa, allora quella diventa legge di stato: lui la pretenderà sempre, non può capire perché fino a ieri poteva salire sul divano e oggi no. Quindi no al divano e no al letto fin da cuccioli, altrimenti non andiamo poi a lamentarci che il nostro cane ci morde quando cerchiamo di fargli cambiare atteggiamento di botto: siamo stati noi a consentirgli di fare ciò.




Il cucciolo e i bisognini

Altro grande problema dei proprietari di cuccioli sono i bisognini: il cane mi fa pipì e cacca ovunque. Beh, è piccolo, è normale che non riesca ancora a trattenersi, l’importante è fornire fin da subito al cucciolo un posto dove farla in tranquillità. Deve essere un posto facilmente raggiungibile dal cane in ogni momento. Se si ha la casa molto grande, bisogna vincolare il cucciolo solo in alcune stanze e la traversina deve essere abbastanza vicina. Se ho una reggia e il cane si trova dalla parte opposta del luogo deputato ai bisognini, ovvio che ve li fa in giro, lui magari ci prova ad arrivare al panno, ma se è troppo lontano allora si rassegna e la fa dove gli capita.
Il panno deve essere sporcato con le feci e le urine del cucciolo, in modo che prenda il suo odore. Contate che il cucciolo deve sporcare appena si alza dal pisolino e quando finisce di mangiare. Ve ne accorgete perché comincia a piagnucolare e girare in tondo: in questo caso portatelo subito sul panno e quando la fa nel punto prescelto, mille coccole di approvazione e un premio in cibo, in modo che capisca che ha fatto la cosa giusta.
Se beccate il cucciolo proprio mentre la sta facendo in un posto dove non deve, ditegli un ‘NO’ secco e portatelo di corsa sul panno. Ma se entrate nella stanza e vi accorgete che il cucciolo ha fatto qualche minuto prima la pipì, è inutile sgridarlo: non riesce ad associare le due cose. A questo punto, mettete il cucciolo in un’altra stanza, pulite tutto e fatelo rientrare. Mai pulire quando il cucciolo vi vede: quando ripulite, di solito vi chinate per terra per raccogliere cacca e pipì. Per un cane, inchinarsi a terra è un invito a giocare, quindi in questo caso voi pensate di dirgli ‘Ecco, guarda, mi tocca pulire dove hai sporcato’, ma per lui il vostro gesto si traduce in ‘To guarda, io ho sporcato in giro e il mio umano vuole giocare con me, spetta spetta che sporco un altro po’ così lui continua a giocare con me!’



Il cucciolo e il gioco

Quando e come giocare col cucciolo? La maggior parte dei proprietari, sempre a causa dei mille impegni che si hanno, aspetta sempre che sia il cane a giocare con lui. Peccato che è il capobranco che decide quando inizia e quando finisce il gioco: se permettiamo sempre al cucciolo di dirigere il momento del gioco, implicitamente gli stiamo passando il testimone di capobranco e lui, anche da adulto si comporterà di conseguenza. Prendiamo noi l’iniziativa, decidiamo inizio e fine e se il cucciolo diventa troppo eccessivo e nervoso, interrompiamo il gioco, diciamo un ‘NO’ secco e ignoriamo il cane per una decina di minuti.
Evitiamo poi giochi come il tira e molla con la corda, che stimolano la dominanza del cane: l’ultimo che molla è il più forte del branco e vi assicuro che il cane è capace di andare avanti tutto il giorno a giocare in questo modo, di solito vince lui e gli diamo ancora una volta il messaggio sbagliato.
 
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