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| Max Pezzali, ecco il nuovo Uomo Ragno
Esce il 12 giugno 'Hanno ucciso l'uomo ragno 2012' A vent'anni di distanza tornano le vicende dell'Uomo Ragno secondo la versione di Max Pezzali. L'ex 883 pubblica il 12 giugno 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno 2012", versione aggiornata dell'album che a suo tempo ha segnato il debutto per il duo composto da Pezzali e da Mauro Repetto. Nella scaletta del cd ci sono tutte le vecchie canzoni, rifatte per l'occasione assieme ad una serie di rapper italiani, da J-Ax a Baby K, passando per Ensi, Emis Killa, Club Dogo, Two Fingerz e qualche altro ancora. "Sto lavorando con Mauro - ha commentato la voce di 'Non me la menare' - ma non ci sarà una vera e propria reunion degli 883"fonte************************* Gli 883: «Ora vi spieghiamo perché ci siamo sciolti»
"Hanno ucciso l'uomo ragno" compie vent'anni: Max Pezzali e Mauro Repetto si ritrovano e ripercorrono la loro storia. Un'esclusiva confessione a due voci con Vanity Fair " Quando Mauro mi ha detto: "Max io parto, vado a Miami, mi sa che non torno", io ho pensato al racconto I Langolieri di Stephen King, dove si parla di quei pesci degli abissi che sopravvivono solo in condizioni ostili: senza luce e schiacciati da una pressione fortissima. A lui era successa la stessa cosa», racconta Pezzali, «finché stavamo nella nostra cantina a comporre e suonare, finché anche noi eravamo schiacciati dalla pressione fortissima dell’incertezza, è stato bene. Poi il successo ci ha risucchiati verso l’alto e lui ha sentito che non si teneva più insieme. Come potevo dirgli: rimani?».
Mauro, arriva la fama ed è a quel punto che lei se ne va: perché?
«Non ero all’altezza della situazione. Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro. Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità né soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva».
Dove?
«In America. Mi ero innamorato di una modella, Brandy, vedendola su un giornale. Vado a Miami con uno che lavorava all'Hollywood, che potrebbe presentarmela. Brandy la conosco, ma non mi caga minimamente, e allora dopo sei mesi torno in Italia con due compositori neri americani che fanno risse tutte le sere».
Ora vive a Parigi.
«A un certo punto salta fuori che a Disneyland Parigi cercano un cowboy: il posto è mio. Adesso non faccio più il cowboy, organizzo eventi speciali».
E lei, Max, come reagì alla fuga di Mauro?
«L’unico mio dolore riguardo a quella sua scelta è che all’inizio, senza di lui, non mi divertivo assolutamente più a fare musica. Sentire l’accordo della chitarra nel silenzio mi dava l’ansia».
Mai incontrati in tutti questi anni, Mauro?
«Un paio di volte, ma ancora non eravamo pronti a parlare una lingua comune. è successo a novembre dell'anno scorso, a Parigi. Solo lì ho ritrovato il mio migliore amico. >>>
foto: Julian Hargreaves fonte
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