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Estate: come conservare i farmaci

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view post Posted on 12/7/2012, 23:05

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Estate: ecco come conservare i farmaci



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Italiani consumatori di farmaci, italiani pasticcioni nell’uso e nella conservazione. Poco attenti alla data di scadenza, alla lettura dei foglietti illustrativi o “bugiardini”. Facile cominciare una cura nel momento che si sta male, abbandonandola non appena ci si sente meglio anche se non completata in base a quanto prescritto dal medico. I prodotti non utilizzati si tengono lì. Non si sa mai: potrebbero tornare utili. Così si accumulano in un pericoloso pout-pourri di pasticche, capsule, sciroppi, fiale. È un quadro che accomuna una buona maggioranza di italiani, anziani in particolare. Ma là dove si insinuano rischi o sprechi è nella conservazione. Alcune alterazioni di antibiotici potrebbero causare danni ai reni o allo stomaco. L'aspirina alterata può provocare problemi aggiuntivi allo stomaco. Una crema di idrocortisone, al calore, si può separare nei suoi componenti e perdere di efficacia.

RISCHI - Qualsiasi tipo di striscia per test diagnostici, come quelle utilizzate per verificare i livelli di zucchero nel sangue, la gravidanza o l’ovulazione, è estremamente sensibile all'umidità, che, se intacca le strisce, potrebbe diluire il liquido di prova e dare una lettura non corretta. I farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri farmaci che contengono ormoni sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Questi sono spesso a base di proteine, che quando si scaldano cambiano proprietà. Anche se è difficile immaginare temperature di congelamento in piena estate, bisogna tenere presente che anche il freddo eccessivo può causare alterazioni dei principi attivi. L'insulina, per esempio, può perdere la sua efficacia se congelata. Lo stesso vale per i farmaci in sospensione.

ESTATE - I rischi maggiori d’estate. La maggiore esposizione ai raggi solari e alle alte temperature è il pericolo principale per l’integrità dei medicinali e quindi per la loro efficacia. Eppure basterebbe adottare alcuni semplici e utili precauzioni. Ecco che cosa suggeriscono l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e alcuni specialisti di conservazione e trasporto dei medicinali.

1. Leggere sempre attentamente le modalità di conservazione indicate. Qualora queste non fossero specificate, conservare il prodotto a temperatura inferiore ai 25 gradi in luogo fresco e asciutto. Nel caso non fosse possibile conservarlo in frigo e, in caso di viaggi o soggiorni fuori casa, trasportarlo in un contenitore termico. Agenti atmosferici come eccessiva luce e sbalzi di temperatura possono, infatti, deteriorare o alterare il medicinale. Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25 gradi non se ne pregiudica la qualità, ma, per un tempo più lungo, se ne riduce considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute.
Evitare sempre, comunque, di esporre i farmaci a fonti di calore e a irradiazione solare diretta.

2.Se si utilizzano spray evitare l’esposizione al sole o a temperature elevate e utilizzare contenitori termici per il loro trasporto.

3. Se si è in cura con farmaci a base di insulina occorre avere sempre ben presente che vanno conservati in frigorifero; se si devono affrontare lunghi viaggi per il loro trasporto va usata una borsa termica che li mantenga alla giusta temperatura.

4. Non confondere le confezioni. Evitare di inserire farmaci diversi in una sola confezione o di mescolarli in uno stesso contenitore per risparmiare spazio in valigia: si potrebbero avere, in seguito, difficoltà a riconoscerne data di scadenza, tipo di medicinale e dosaggio.

5. I portapillole. Non fare uso di contenitori (portapillole) non appositamente destinati al trasporto di farmaci, in quanto potrebbero facilmente surriscaldarsi o rilasciare sostanze nocive, alterando così le proprietà del medicinale.

6. Meglio compresse e capsule. Nel caso di un farmaco presente in diverse forme farmaceutiche e in assenza di specifiche controindicazioni (per esempio la difficoltà di deglutizione), vanno preferite le formulazioni solide rispetto a quelle liquide che, contenendo acqua, sono in genere maggiormente sensibili alle alte temperature (termolabili).

7. In auto, mai nel bagagliaio. Trasportare i farmaci nell’abitacolo condizionato o in un contenitore termico. Evitare invece il bagagliaio che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente.

8. In aereo. Collocare i farmaci nel bagaglio a mano. In caso di flaconi liquidi di medicinali già aperti, vanno mantenuti in posizione verticale. Chi è in cura con medicinali salvavita li porti in cabina con le relative ricette di prescrizione, perché potrebbe essere necessario esibirle durante i controlli di sicurezza.

9. Attenzione all’aspetto. Qualora l’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente appare diverso dal solito o presenta dei difetti (presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o di odore, modifica di consistenza) consultare sempre un operatore sanitario qualificato prima di assumerlo.

10. Se si devono spedire farmaci. Preferire sempre, qualora sia possibile, le compresse o comunque le forme solide.



ESPOSIZIONE SOLARE

1. Verificare la compatibilità del farmaco. Alcuni farmaci possono causare reazioni da fotosensibilizzazione a seguito dell’esposizione della pelle al sole. Vanno controllate attentamente le istruzioni in caso di assunzione di antibiotici (tetracicline, chinolonici), sulfamidici, contraccettivi orali (pillola), antinfiammatori non steroidei (Fans), prometazina (antistaminico). In particolare, va evitate l’esposizione al sole dopo l’applicazione di gel o cerotti a base di ketoprofene (fino a due settimane dopo il trattamento) o di creme a base di prometazina, queste ultime spesso utilizzate per le punture di insetti o le allergie cutanee. In caso lavare accuratamente la zona interessata, in modo da evitare la comparsa di macchie o nel peggiore dei casi, di vere e proprie ustioni.

2. Se si soffre di pressione alta o di malattie cardiovascolari. Il caldo può provocare l’abbassamento della pressione anche in soggetti in cura perché l’hanno alta, pertanto la cura (anche per le malattie cardiovascolari) potrebbe richiedere un riadattamento da parte del medico o dello specialista nel periodo estivo. Tenere sempre presente che le terapie in corso non vanno mai sospese autonomamente. È opportuno, inoltre, effettuare un controllo più assiduo della pressione arteriosa.

3. Occhio ai prodotti che si usano. Intorno agli occhi, nel periodo estivo, non utilizzare prodotti che con il calore possono entrare a contatto con la superficie oculare (creme o pomate non idonee all’uso oftalmico).

4. Parlarne col medico. Segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, in concomitanza con una cura farmacologica perché non tutti i farmaci possono avere effetti facilmente correlabili al caldo.


Mario Pappagallo fonte
 
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