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E' morta Rita Levi Montalcini. Premio Nobel e senatore a vita

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view post Posted on 30/12/2012, 20:34

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E' morta Rita Levi Montalcini. Premio Nobel e senatore a vita




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È morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina si è spenta nella sua abitazione a Roma in via di Villa Massimo, a due passi da Villa Torlonia. Aveva 103 anni ed era nata a Torino. La scienziata era con alcune persone care che, di fronte al peggioramento delle sue condizioni di salute, hanno subito chiamato un'ambulanza per portarla alla vicina casa di cura Villa Margherita. Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini direttamente dalla nipote Piera alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio del Paese. ''Si è spenta, con Rita Levi Montalcini, una luminosa figura della storia della scienza. Il riconoscimento internazionale che ha premiato un'intera vita dedicata alla ricerca, ha costituito alto titolo di orgoglio per l'Italia, che garantirà l'ulteriore sviluppo della Fondazione scientifica da lei creata e fino all'ultimo curata con passione'', sono state le parole del presidente della Repubblica affidate a una nota diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale. ''La sua ascesa a ruoli elevatissimi - ha aggiunto - ne ha fatto un simbolo e punto di riferimento per la causa dell'avanzamento sociale e civile delle donne, che l'ha vista personalmente impegnata anche fuori d'Italia. La fermezza e dignità con cui di fronte alle persecuzioni razziali del fascismo scelse la difficile strada dell'esilio ha rappresentato un esempio straordinario nel movimento per la libertà e la rinascita della democrazia in Italia. La serietà e dedizione con cui infine ha assolto alla funzione di senatore a vita l'ha resa ancor più vicina, nel rispetto e nell'affetto, alle istituzioni e agli italiani. Mi associo con commozione e gratitudine al cordoglio dei famigliari e del Paese''.

Rita Levi Montalcini nel 1986 vinse il Premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa (foto). È stata, inoltre, la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 fu nominata senatrice a vita, dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che la scelse per i suoi meriti sociali e scientifici.

Rita Levi Montalcini ha continuato a studiare, fino alla fine. Secondo fonti vicine alla famiglia, la senatrice a vita ha lavorato ai suoi studi fino alle 21 di sabato sera. Il premio Nobel per la medicina ha continuato dunque le sue ricerche fino all'ultimo giorno.

La scienziata sarà sepolta nel cimitero monumentale di Torino accanto alla sorella gemella Paola, nota pittrice scomparsa nel 2000.

I messaggi di cordoglio. "Tutta Roma è addolorata per questa tristissima notizia", commenta il sindaco della capitale Gianni Alemanno: "La scomparsa di Rita Levi Montalcini è un gravissimo lutto - continua- per l'Italia e per tutta l'umanità".

Anche Walter Veltroni manifesta il suo compianto: "Con Rita Levi Montalcini se ne va una personalità straordinaria - dice l'esponente Pd - una donna che nella sua lunghissima splendida vita ha mostrato impegno, forza, ingegno straordinari. Ci mancherà".

Parole di cordoglio arrivano dal presidente del Senato, Renato Schifani: "Con lei l'Italia perde un grande scienziato e una grande donna, ma la sua figura e il suo insegnamento rimarranno sempre vivi nel nostro ricordo e continueranno a costituire motivo d'orgoglio per il nostro Paese". Mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini la ricorda così: "Con Rita Levi Montalcini scompare una grande italiana animata da un profondo amore per il suo Paese e per le sue istituzioni democratiche".

"È stata una donna che ha testimoniato la sua passione per la scienza ed è stata educatrice delle giovani generazioni, credendo fermamente nella trasmissione del sapere", dice il presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, mentre per Piera Levi-Montalcini, nipote della scienziata e consigliere comunale a Torino nel gruppo dei Moderati: "E' un faro di vita che si è spento. La sua più grande lezione? La tenacia. Ha insegnato ai giovani a non mollare mai, impegnando se stessi nella ricerca come nella vita".

Roberto Cota, governatore del Piemonte, esprime il cordoglio della regione: "Per noi è un vero onore che sia nata a Torino e che da qui abbia poi fatto tanta strada, dedicando la sua vita alla scienza, raggiungendo altissimi meriti in campo scientifico". Mentre il sindaco del capoluogo piemontese, Piero Fassino, così ricorda la senatrice a vita, alla quale nel 1987 Torino conferì la cittadinanza onoraria: "Ci sono personalità destinate a interpretare simboli e a incarnare ideali. Così è stato per il premio Nobel Rita Levi Montalcini, mente straordinaria con la forza morale delle anime più nobili".

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi esprime il suo pensiero su Facebook: "Una donna che allo stesso tempo ci ha reso orgogliosi di essere italiani e cittadini del mondo". Per Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale Pd, la Montalcini "lascia un segno inconfondibile in tutto il mondo del genio femminile non solo nel campo della medicina, dove aveva conquistato il premio Nobel e prestigiosi riconoscimenti internazionali. La ricorderemo non solo per i suoi successi, il suo infaticabile lavoro, ma anche per la sua autentica passione civile, l'amore per la democrazia e le tante battaglie per la promozione della dignità della donna, i diritti umani, la giustizia, la pace". E su Twitter Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, scrive: "Ci inchiniamo alla memoria di Rita Levi Montalcini, grande donna che ha onorato la ricerca le istituzioni e prima di tutto la Repubblica Italiana".

Per Ignazio Marino, chiurgo e senatore Pd, "la valorizzazione dei giovani e delle donne era il suo obiettivo, insieme alla promozione dei talenti e delle idee più promettenti". Luigi Nicolais, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, ne ricorda l'impegno: "E' per noi motivo di commosso orgoglio ricordare la sua prolungata collaborazione con il Cnr: dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia cellulare, fino all'Istituto europeo di ricerca sul Cervello-EBRI".

"Una donna carismatica che ha dato lustro al nostro Paese", è il commento del presidente del Consiglio Mario Monti. "Ha saputo unire l'eccellenza della ricerca con una forte passione civile" dice il ministro della Salute Renato Balduzzi. "Grande donna, ha onorato l'Italia", afferma il leader del Pd Pierluigi Bersani. E anche Silvio Berlusconi, in una nota, "si unisce a tutti gli italiani che in questo momento le rendono omaggio". "Onoriamola fermando la fuga di cervelli dall'Italia", dice invece Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. Per il leader di Sel Nichi Vendola "con lei si spegne una delle voci più nobili e cristalline dell'Italia democratica".


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Rita Levi Montalcini vince nel 1986 il premio Nobel per la medicina assegnatole dall'Accademia di Stoccolma per la scoperta del NGF



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Premio Nobel 1986: da sin. Gerd Binnig, James M. Buchanan, Heinrich Rohrer, Ernest Ruska, Jhn C. Polany, Dubley R. Hersbach. Seduti: Stanley Cohen, Wole Soyinka, Rita Levi-Montalcini



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Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina 1986 e Carlo Rubbia, Nobel per la fisica 1984, durante la riunione dei Premi Nobel in Vaticano , 30 ottobre 1986



Ngf, la scoperta della sua vita
Fattore di crescita delle cellule nervose, un meraviglioso 'tuttofare'



E' un ''meraviglioso'' tuttofare, la molecola scoperta dal Nobel Rita Levi Montalcini. A oltre 60 anni dalla scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, Ngf) e' ormai sempre piu' chiaro che questa proteina non entra in gioco anche nel controllare fenomeni finora sfuggiti a ogni formula biochimica, come l'innamoramento. L'Ngf si sta dimostrando infatti ''una molecola vitale'', che Rita Levi Montalcini ha sempre considerato importante tanto nello sviluppo dell'individuo quanto in quello della specie umana. Quando l'Ngf venne scoperto (l'11 giugno 1951, come ricordava Rita Levi Montalcini), la sua importanza sembrava legata unicamente al sistema nervoso.

Oggi le applicazioni piu' promettenti sono quelle legate ad una possibile terapia dell'Alzheimer e i primi test stati condotti sia negli Stati Uniti, dove l'Ngf e' stato ''impacchettato'' in un virus innocuo e iniettato nel cervello per stimolare la formazione dei neuroni nelle aree lesionate. In Italia la molecola si e' sperimentata sotto forma di collirio per curare le ulcere della cornea. Allo studio anche la possibilita' di sperimentare l'Ngf contro la sclerosi multipla. Molte delle ricerche che stanno lentamente avvicinando l'Ngf al letto dei pazienti sono condotte nell'Istituto Europeo per le Ricerche sul Cervello (Ebri) voluto e presieduto da Rita Levi Montalcini.

Per esempio, uno dei suoi piu' stretti collaboratori, Pietro Calissano, ha messo a punto all'Ebri un metodo di coltura delle cellule nervose nel quale e' possibile riprodurre gli stessi danni prodotti dalla malattia di Alzheimer. Sembrano esserci nuove prospettive anche per utilizzare fattori di crescita come l'Ngf per combattere forme di depressione particolarmente difficili da trattare con i farmaci tradizionali. Sembra forte anche il legame fra Ngf e stress e nel 2005 il fattore di crescita e' stato sperimentato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sull'astronauta europeo Roberto Vittori.

L'Ngf e' infine, anche la prima'molecola degli innamorati'. Una ricerca condotta nell'universita' di Pavia ha dimostrato che il livello di questa proteina e' piu' alto all'inizio dell'innamoramento e molto piu' presente che in coppie consolidate o nei single. Sono tante le vie che si stanno esplorando: dalle arvicole, minuscoli roditori sia monogami che poligami usati come ''modello dell'innamorato'' da utilizzare in laboratorio, fino agli studi che cercano le basi genetiche dei diversi stili amorosi (da chi si lascia travolgere dalla passione a chi vive l'innamoramento come una profonda amicizia, a chi lo vive solo come sessualita').


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