lamiaisola

Morta Mariangela Melato, la Signora del teatro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/1/2013, 13:23

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
35,260

Status:


Morta Mariangela Melato, la Signora del teatro


L'attrice si è spenta in una clinica romana. Aveva 71 anni. Una vita sul palcoscenico con i più grandi registi: Ronconi, Visconti Fo. Ma anche al cinema, malgrado il breve periodo in cui ha fatto film, ha lasciato il segno. Soprattutto nella commedie; da "Mimì metallurgico" a "Travolti da un insolito destino"

di CLAUDIA MORGOGLIONE


ROMA - Addio a una grande signora della cultura e dello spettacolo italiano, una delle più grandi attrici italiane: Mariangela Melato è morta all'alba di questa mattina, in una clinica della capitale, dopo una lunga malattia. Aveva 71 anni. Il cinema e il teatro perdono così una delle sue protagoniste, una donna e un interprete dalla personalità spiccatissima: il suo volto lontano dai canoni di una bellezza banale, la voce profondissima e unica, la gestualità a volte misurata a volte prorompente, hanno lasciato il segno. Dandole una popolarità e un consenso che non è venuto mai meno, anche quando ha diradato le sue apparizioni pubbliche e televisive.



Una vera mattatrice, la Melato, perfetta per quasi tutti i registri della recitazione. Dalle commedie da grande schermo alla Mimì metallurgico ferito nell'onore, alle performance davanti al pubblico che più drammatiche non si può: Shakespeare, le tragedie greche, Pirandello e mille altri autori. Sotto la direzione di grandi registi come Dario Fo o Luca Ronconi. "Mi considero un'attrice nel senso antico della parola - dichiarò in un'intervista, all'indomani del successo di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto - e un'attrice deve poter fare tutto, teatro, cinema, tv. E deve far piangere o ridere il pubblico, usando in modo diverso sempre i soliti ingredienti: la faccia, gli occhi, la bocca, il corpo. Senza troppi travestimenti". Identificata al massimo in un personaggio, eppure sempre autentica, sempre se stessa: è per questa combinazione rara, forse irripetibile, che adesso lascia un vuoto grandissimo, in chiunque ami l'arte della recitazione.

Milanese (nasce nel capoluogo meneghino nel settembre del 1941), la Melato già da ragazza sente fortissimo il fascino del palcoscenico. Nel 1960 entra nella compagnia di Fantasio Piccoli, poi tocca a Fo (lavora per lui dal '63 al '65, in Settimo ruba un po' meno e La colpa è sempre del diavolo. Poi tocca a Luchino Visconti (1967, nella Monaca di Monza) e a Ronconi, l'anno successivo, nell'Orlando Furioso.

Ma è a questo punto che il cinema la scopre. Dopo l'esordio con Pupi Avati in Thomas e gli indemoniati (1969), arrivano tanti grandi successi: Per grazia ricevuta di Nino Manfredi, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, diretta da Lina Wertmuller in Travolti da un insolito destino, La poliziotta di Steno, Caro Michele di Mario Monicelli E a fine anni Settanta Casotto di Sergio Citti. Interpretazioni che le danno definitivamente quella popolarità diffusa, anche da rotocalco se vogliamo, che fino a quel momento era riservata solo ad attrici tipo Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren. E il paradosso è che lei, così intensa e drammatica sul palcoscenico, su grande schermo dà il meglio di sé sul fronte delle commedie: in particolare, i suoi duetti con Giancarlo Giannini, nei film della Wertmuller, fanno davvero scintille.

Sul fronte privato, in quegli stessi anni, si lega sentimentalmente a un altro volto notissimo dello showbiz: Renzo Arbore. Lui anche recentemente, anni e anni dopo la loro separazione, ha sottolineato l'importanza di lei: "Mariangela - ha dichiarato - ha segnato la mia vita: mi ha fatto maturare moltissimo. E' una donna eccezionale, continuo a sentirla: la nostra vita insieme è continuata comunque". Ma il legame con Arbore resta l'unico finito sotto i riflettori: da allora in poi, il lato privato della sua esistenza sarà sempre tenuto protetto, in linea col carattere schivo dell'attrice.

In realtà è il teatro il suo vero, grande amore. Vi lavora con passione, fino alla fine: dal 1993 è stata legata al Teatro Stabile di Genova, per cui ha messo in scena, tra gli altri, Un tram che si chiama desiderio e L'affare Makropulos, ancora con Ronconi. Tra le sue performance recenti più notevoli il one woman show Sola me ne vò (2007), in cui balla e canta: "Avevo voglia di raccontarmi in prima persona, di farmi conoscere senza lo schermo di un personaggio - racconta all'epoca in una videointervista alla nostra Anna Bandettini - un modo di vincere la solitudine, facendo un mestiere che è sempre scritto sull'acqua. Per questo ho buttato la maschera".

Questo comunque non gli ha impedito di fare ancora incursioni in altri territori. Al cinema, in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura. E in tv: da Scandalo, 1990, a Rebecca, la prima moglie, 2008. Pochi giorni fa, a Capodanno, su Rai Uno è stata ritrasmessa la su Filumena Marturano, a fianco di Massimo Ranieri: una trasposizione televisiva del capolavoro di Eduardo De Filippo, girata proprio per il piccolo schermo nel 2010. Una Filumena fuori dai canoni e (in senso buono) fuori del tempo: proprio come il suo talento inarrivabile.

I funerali si terranno a Roma sabato 12 gennaio alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo: lo ha comunicato questa mattina Renzo Arbore, a nome della famiglia della sua ex compagna.


fonte

163ef6b006e7c144120a6bd315d855bb--640x360




*********************************************



Melato, il ricordo commosso del mondo dello spettacolo

8f9e57a50bde7df8d098fc38153c6928
Mariangela Melato e Renzo Arbore



Mariangela Melato se ne è andata dopo avere "combattuto con la stessa intelligenza, determinazione e coraggio che hanno sempre caratterizzato la sua vita e il suo impegno artistico e che lascia a tutti noi come esempio di amore per la vita, per l'arte e per il lavoro". Sono le prime parole di Renzo Arbore, distrutto dal dolore, consegnate all'ANSA. "Questa mattina alle 5 - scrive Arbore a nome della famiglia - si è spenta Mariangela Melato. Straziati dal dolore, la sorella Anna e i nipoti, insieme a Renzo, Annabella, Giovanni, Giovanna, Bruna e Claudio, le sono stati vicini fino all'ultimo nella lunga e sofferta malattia". La famiglia, aggiunge, "ringrazia tutti i medici ed il personale che hanno assistito Mariangela in questa lunga e sofferta battaglia.

''Sono affranta''. E' il commento a caldo di Lina Wertmuller dopo la morte di Mariangela Melato, che interpeto' il ruolo di Fiore in Mimi' Metallurgico ferito nell'onore, uno dei film piu' celebri della regista romana. ''Non sapevo che si fosse aggravata - prosegue Lina Wertmuller -. Conoscevo la sua lotta per il tumore, ma non che fosse a questo punto senza ritorno. Oro sto andando alla clinica per salutarla''.

E' "una botta terribile" per Dario Fo. "Tutti dicono - spiega all'ANSA il Premio Nobel - che era malata da tempo, io non me ne ero accorto. L'ultima volta che io e Franca l'abbiamo vista, all'inizio della scorsa estate, Mariangela era felice, gioiosa come sempre, abbiamo scherzato. Non mi aspettavo che soffrisse tanto". Dario Fo ricorda anche gli anni della sua formazione artistica e come lui e Franca Rame riconobbero subito il grande talento della giovane Melato, all'inizio della carriera. "Parliamo di 50 anni fa. Franca - dice Fo - la scelse subito per il personaggio della prostituta nella commedia 'Settimo Ruba un po' menò ambientata nel cimitero monumentale di Milano. Uno spettacolo in cui si prevedeva cosa sarebbe successo nel governo e nell'amministrazione della città". Negli anni, racconta Fo, "ha recitato ancora con noi. Siamo sempre stati in contatto. Ero felice del suo successo nel cinema e in tv perché avevamo azzeccato che era un grande personaggio, un'attrice con doti straordinarie".

"Perdo un'amica, una donna unica che per il nostro paese è stata un'autentica portabandiera, la più grande attrice che ha avuto l'Italia nella seconda metà del Novecento". Pippo Baudo è affranto: "ci siamo sentiti spesso al telefono negli ultimi mesi, ci facevamo forza a vicenda, dicendoci che non dovevamo mollare". Baudo tiene a sottolineare come Mariangela sia stata "oltre che una grandissima attrice di teatro e cinema segnando la storia degli ultimi 50 anni dell'Italia, un'artista a 360 gradi. Era anche una bravissima ballerina e cantante". "Ricordo in particolare una volta che la portai dentro una valigia a Canzonissima - racconta -. Si perché era anche una contorsionista, riusciva a fare cose incredibili. Era una delle sue prime apparizioni tv, io entrai in studio con lei raggomitolata in questa valigia. Incredibile, tutto le riusciva così facile. Poi una volta aperta la valigia balzo' fuori e si mise a ballare in un modo straordinario. Sono stordito dal dolore. Ciao Mariangela ti porterò sempre nel cuore, tutti noi ti dobbiamo tantissimo".

Il regista Pupi Avati ricorda con grande emozione la figura di Mariangela Melato, risalendo agli anni '60, quando avvenne tra loro il primo singolare incontro: ''In quegli anni a Ferrara stavo facendo il casting per il film 'Thomas' e aspettavo che venisse un'attrice da Milano per farle un provino. Ma in maniera del tutto bizzarra questa attrice mi manda una sua amica, che faceva la vetrinista alla Rinascente. Una con tanto di sandaloni e vestita come Irene Papas. Sconcertato - racconta all'ANSA il regista - la mandai via. Ma lei rimase per tutto il tempo fuori al bar, fino all'orario di chiusura. Quando seppi che non se n'era mai andata, la cosa mi incuriosi', apprezzai la sua ostinazione. Allora la chiamai e, nonostante non somigliasse affatto al personaggio da interpretare, le diedi la sceneggiatura, dicendole di presentarsi l'indomani''. Ricorda ancora Avati: ''Quando disse la prima battuta (interpretava il ruolo di una costumista in una compagnia teatrale, Ndr) fu subito una folgorazione. Il suo modo di recitare mi dava un'emozione nuova. Le dissi subito che era la piu' brava di tutti noi e li' comincio' anche la nostra amicizia''.

"Una grandissima attrice, straordinaria per generosità, verve ed energia. Un'artista contemporanea anche nella rilettura dei classici e che, a 70 anni, aveva ancora tante emozioni da donare al pubblico e a noi colleghi": così Michele Placido ricorda con l'ANSA Mariangela Melato. "Ho debuttato con lei - racconta l'attore pugliese - io ero ancora allievo dell'Accademia nazionale di Arte drammatica, ero al secondo anno. Ronconi mi prese per una rappresentazione dell' Orlando furioso a Spoleto. Lei era già protagonista, era la Melato. Mariangela si affermò subito, un astro nascente del teatro italiano. Non si limitava ad eseguire ma dava il 'la' alla regia fino a stravolgerla. Da quella volta insieme a Spoleto nacque anche un'amicizia". Un rapporto professionale e umano, quello tra Placido e Melato, durato fino alla fine, tra i palchi dei più grandi teatri italiani, set cinematografici e reading di poesie. Stasera Michele Placido ricorderà Mariangela Melato al teatro Donizetti di Bergamo, dove è in scena con il 'Re Lear' di Shakespeare. "Credo che la ricorderanno in tutti i teatri d'Italia e gli applausi, anzi l'ovazione, saranno tutti per lei".

''Questa mattina ci ha lasciato una grande persona e una grande attrice. Mariangela Melato, che a Milano e' nata e di cui e' cittadina benemerita, ha saputo esaltare il teatro e il cinema attraverso le sue numerose e importanti presenze sceniche sia con ruoli drammatici, sia in commedie''. Il ricordo e' del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. ''La capacita' di adattarsi a ruoli diversi, di entrare cosi' a fondo nei personaggi da lei interpretati - aggiunge -, rappresentano una dote naturale che le ha permesso di essere una delle artiste piu' apprezzate dal pubblico e dai registi. Milano, nel tributarle la propria riconoscenza per l'importante attivita' culturale, nel 1979 le aveva conferito la Medaglia d'Oro di civica benemerenza 'per aver impersonato nella passione, nella tenacia e nel duro impegno artistico, ormai noto in tutto il mondo, lo spirito volitivo della sua citta', motivazione oggi ancora piu' attuale. Alla famiglia rivolgo un forte abbraccio ed esprimo la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore''.

''Mariangela Melato e' stata la piu' grande attrice che ha avuto l'Italia nella seconda meta' del Novecento. Con le sue interpretazioni ha segnato la storia del teatro e del cinema italiano degli ultimi 50 anni''. Cosi' Carlo Repetti, direttore del Teatro Stabile di Genova, ricorda l'attrice che collaborava col teatro genovese dal 1992. ''Mariangela e' stata una parte fondamentale della storia dello Stabile di Genova - dice Repetti - con noi ha fatto una ventina di lavori sotto la guida di registi come Lavia e Ronconi. Ho perso una sorella''. ''Gli ultimi due anni sono stati difficili - ricorda il direttore dello Stabile - ma lei ha lottato con forza e coraggio. Voleva lavorare, voleva la scena, perche' sapeva che il teatro era la sua vita. Abbiamo fatto e interrotto spettacoli e prove, e' accaduto varie volte, ma lei volevo cosi'. E' accaduto anche con la messa in scena de 'Il dolore'. Repetti sottolinea la ''grande duttilita''' della Melato, la ''grande capacita' artistica'' accompagnata da ''rigore morale, civile, artistico: pretendeva rigore, ma dava grande affetto e disponibilita'''. E' lungo l'elenco degli spettacoli che, per Repetti, hanno segnato il rapporto tra lo Stabile di Genova e la Melato, ma ''indimenticabile e' la sua interpretazione in 'Chi ha paura di Virginia Woolf''.


fonte

********************************




Biografia

Mariangela Melato
Milano 19-09-1941 - Roma 11-01-2013


Agli inizi della sua carriera cinematografica, Mariangela Melato sfoggio un look tutto nero ed aggressivo per impedire a Maria Grazia Buccella di usurparle il trono di prima soubrette d'avanspettacolo nel film di Luciano Salce Basta guardarla (1971). Una commedia divertente dove gia dimostrava le sue doti di attrice brillante, che avrebbe in seguito usato per tartassare, tutta bionda e un po' meno aggressiva, Giancarlo Giannini in Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (Lina Wertmuller, 1974). Ma prima di quel film si era gia imposta a teatro nel ruolo di Olimpia nell'Orlando furioso, diretto da Luca Ronconi.
Nata a Milano il 19 settembre 1941, da giovanissima studia pittura all'Accademia di Brera, disegna manifesti e lavora come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Non ancora ventenne entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli con il quale esordisce in Binario cieco di Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. In seguito matura la sua formazione artistica sotto la guida di registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Debutta nel cinema con un film di Pupi Avati (destinato a rimanere praticamente sconosciuto), Thomas (Gli indemoniati) del 1969 e dopo essere stata salvata dal veleno di una vipera da Nino Manfredi (Per grazia ricevuta, 1971), ottiene un grande successo con la sua interpretazione di Fiore, l'amante milanese di GiancarloGiannini, fedigrafo Mimi metallurgico ferito nell'onore (Lina Wertmuller, 1972). Contemporaneamente dimostra di saper affrontare (anche sul grande schermo) ruoli drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volonte in La classe operaia va in paradiso (1971) e Todo modo (1976), entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in Caro Michele (Mario Monicelli, 1976).
Attrice versatile dagli infiniti talenti, e anche un'eccellente ballerina, cosi come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore di Alleluja, brava gente. Oppure, al cinema, in Aiutami a sognare (Pupi Avati,1981) o in Domani si balla (Maurizio Nichetti, 1982).
Nel corso della sua carriera riceve molti riconoscimenti sia in veste di interprete teatrale che cinematografica. Se sul palcoscenico recita un 'indimenticabile Orestea di Eschilo diretta da Ronconi, sul grande schermo si ritrova con Ugo Tognazzi tra i fasti della Belle epoque, Il Petomane (Pasquale Festa Campanile, 1983) e poi viene trasportata tra le anime burlone di un cimitero (Mortacci, Sergio Citti, 1989).
Negli anni '90 si dedica soprattutto al teatro ma non rinuncia a comparire nell' affollato cast di I panni sporchi (Mario Monicelli, 1999). Molto attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi del film televisivo Una vita in gioco, rispettivamente diretti da Franco Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), compare in Due volte vent'anni (Livia Giampalmo,1993), tratto dall'omonimo romanzo di Lidia Ravera Uguale successo riscuote con il serial (Andrea e Antonio Frazzi, 1997), mentre al cinema torna a varcare l'aula di un tribunale per interpretare la sorella di Enzo Tortora in Un uomo per bene (Maurizio Zaccaro, 1999


fonte
 
Web  Top
view post Posted on 11/1/2013, 13:51

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
35,260

Status:


412bbc2c-e802-450c-a435-00233cda4dea.
1974. In Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto di Lina Wertmüller



9557237d-7aa7-4d55-a0fc-e52a81342a41.
2006. Al Premio Strega

5bc28289-2482-4f2e-8b62-2ea9e52d72b5.
Con Leo Gullotta

3c1b8ae8-b0e9-4eaf-bcc0-c4f2573f8fa8.
Anni Settanta. A Cannes con Giancarlo Giannini e Lina Wertmuller

2c3bc0cc-3641-45b7-b91c-8b65b7204543.
Con Giancarlo Giannini

e9ef402e-5e26-43eb-a42a-00541cda496e.
1977 con Ugo Tognazzi

d600a26b-9380-4efb-aafe-bbc57bc45ffc.
Negli anni Settanta con Monica Vitti

tutte le foto © LaPresse


mel_18_941-705_resize

SPOILER (clicca per visualizzare)10_rcs_941-705_resize
M. Melato con Vittorio De Sica e Nino Manfredi

8_giuseppe_bertolucci_rcs_941-705_resize
M. Melato con Giuseppe Bertolucci

mel_22_941-705_resize



1_archivio_corsera_941-705_resize


fonte
 
Web  Top
view post Posted on 12/1/2013, 12:36

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
35,260

Status:


Mariangela Melato, videostoria

Dal "Casotto" a "La classe operaia va in paradiso," da "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" a "Lo chiameremo Andrea", fino all'ultima apparizione in tv con Massimo Ranieri in "Filumena Marturano". Le scene più belle interpretate da Mariangela Melato nella videostoria curata da Valeria D'Angelo



 
Web  Top
2 replies since 11/1/2013, 13:06   442 views
  Share