lamiaisola

Helmut Newton a Roma con White Women, Sleepless Nights, Big Nudes

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view post Posted on 6/3/2013, 00:45

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Helmut Newton a Roma con White Women, Sleepless Nights, Big Nudes



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Helmut Newton, Rue Aubriot, French Vogue, dalla serie White Women, Paris 1975 - © Helmut Newton Estate




Dopo il Museum of Fine Arts di Houston e il Museum für Fotografie di Berlino, il Palazzo delle Esposizioni di Roma accoglie dal 6 marzo al 21 luglio 2013, per la sua unica tappa italiana, la mostra White Women, Sleepless Nights, Big Nudes che presenta 180 immagini di Helmut Newton, uno dei fotografi più importanti del XX secolo.

Questo progetto, nato nel 2011 per impulso di June Newton, vedova del grande fotografo, raccoglie le immagini dei primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni 70, da cui deriva il titolo della mostra.Nel 1976, Helmut Newton è un famosissimo fotografo di cinquantasei anni ma, malgrado la non più giovane età, non ha ancora dato alle stampe un libro monografico, così decide di curare White Women, oggi considerato un volume leggendario, che riceve subito dopo la sua pubblicazione il prestigioso Kodak Photobook Award.Seguirono Sleepless Nights nel 1978 e, soprattutto, Big Nudes nel 1981 che rimangono tuttora gli unici volumi concepiti e curati da Helmut Newton e che la mostra romana riunisce esponendo 180 immagini ristampate sotto la supervisione della moglie June. In White Women Newton porta il nudo all’interno del mondo della moda, ottenendo immagini così sorprendenti e provocanti che rivoluzionano lo stesso concetto di fotografia di moda e diventano testimonianza della trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. Anche Sleepless Nights, uscito due anni dopo, è incentrato sulle donne, sui loro corpi, sugli abiti ma, conduce a una visione che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena del crimine.

È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie in un’unica pubblicazione i lavori realizzati da Newton per diversi magazine (Vogue, tra tutti) ed è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography. Le sue modelle vengono ritratte sistematicamente fuori dallo studio, in strada, spesso in atteggiamenti sensuali, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale.È con la pubblicazione di Big Nudes avvenuta nel 1981 che raggiunge il ruolo di protagonista nella fotografia del secondo Novecento. Qui inaugura una nuova dimensione, quella delle gigantografie che entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.Il percorso espositivo permetterà al visitatore di conoscere una storia diversa e più segreta rispetto a quella più diffusa. Se infatti l’opera di Newton è sempre stata ampiamente pubblicata, e con grande successo, sulle più importanti riviste di moda, non necessariamente la selezione degli scatti, compiuta dalle redazioni, esprimeva in modo compiuto anche il pensiero dell’artista che le aveva realizzate.

Nelle immagini di questa mostra, invece, è il fotografo stesso che definisce com’è e qual è la storia che vuole raccontare al suo pubblico. Infatti, l’occhio di Newton ha la capacità di scandagliare una realtà che, dietro alla suprema eleganza delle immagini, consente di intravedere un’ambiguità di fondo di cui erotismo e morte non sono che due aspetti della stessa ricerca di verità che si estende al di là di ogni convenzione.

Nel selezionare le fotografie per i libri di cui lui stesso è l’editore, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti realizzati per altre committenze con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore stesso interpretare.Molte di queste immagini sono particolarmente significative da questo punto di vista: il ritratto di Andy Warhol colto nella stessa posizione di una statua della Madonna fotografata in una chiesa toscana, Nastassia Kinsky che abbraccia una bambola dalle sembianze di Marlene Dietrich, o la fotografia della donna al cimitero del Père Lachaise di Parigi, o ancora, la sequenza delle donne imprigionate da protesi che, rimediando a un danno fisico, non sono tanto dissimili, in verità, dal make-up che corregge un difetto estetico.


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Helmut Newton Ecco vengono II, dalla serie Big Nudes, Paris 1981 - © Helmut Newton Estate

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Helmut Newton, Da Maxims dalla serie Sleepless Nights, Paris 1978 - © Helmut Newton Estate

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Helmut Newton, Winnie al largo della costa di Cannes, 1975, dalla serie White Women © Helmut Newton Estate


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Helmut Newton Autoritratto con la moglie e le modelle, Vogue Studio, Paris 1981 - © Helmut Newton Estate



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view post Posted on 6/3/2013, 18:23

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Helmut Newton, i ritratti del nudo
i 200 scatti di glamour e seduzione



Donne bellissime in abiti maschili ma anche personaggi noti, come Andy Warhol e Nastassia Kinsky, colti in momenti particolari: l'artista fotografato nella stessa posizione di una statua della Madonna e l'attrice mentre abbraccia una bambola dalle sembianze di Marlene Dietrich. La suprema eleganza delle immagini nelle quali Helmut Newton si racconta, e che consentono di intravedere un'ambiguità di fondo, di cui erotismo e morte non sono che due aspetti della stessa ricerca di verità, che si estende al di là di ogni convenzione. Dopo il Museum of Fine Arts di Houston e il Museum für Fotografie di Berlino, il Palazzo delle Esposizioni accoglie, dal 6 marzo al 21 luglio, per la sua unica tappa italiana, la mostra "White Women, Sleepless Nights, Big Nudes" che presenta 200 scatti del grande fotografo, considerato fra i più importanti del XX secolo.

Il progetto, nato nel 2011, e voluto dalla vedova June, modella e fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs", raccoglie le immagini dei primi tre libri pubblicati da Newton alla fine degli anni '70, dai quali, uniti, deriva il titolo della mostra. "White Women" esce nel 1976, quando Newton aveva cinquantasei anni, ed è considerato oggi un volume leggendario, che ricevette, dopo la sua pubblicazione, il prestigioso Kodak Photobook Award. Poi uscirono "Sleepless Nights", due anni dopo, nel 1978, e "Big Nudes", nel 1981, che rimangono tuttora gli unici volumi concepiti e curati dal fotografo. Tante le top model ritratte da Newton: da Veruschka a Linda Evangelista, da Monica Bellucci a Nadja Auermann.

In "White Woman" Newton porta il nudo all'interno del mondo della moda (nel quale ha lavorato, fra gli altri, con Chanel, Gianni Versace, Yves Saint Laurent, Blumarine e Dolce & Gabbana) ottenendo immagini sorprendenti e provocanti che rivoluzionano lo stesso concetto di fotografia di moda e diventano una testimonianza della trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. Anche il volume "Sleepless Nights", che raccoglie i lavori realizzati per diversi magazine, fra cui Vogue, Harper's Bazaar, Elle e Marie Claire, trasforma magicamente le foto di moda in ritratti ambigui e reportage dall'atmosfera onirica, ed è quello che definisce più di tutto il suo stile, rendendolo così un'icona della fashion photography: le sue modelle infatti sono protagoniste di scatti fuori dallo studio, in strada, spesso in atteggiamenti sensuali. Ma è con la pubblicazione di "Big Nudes" che Newton raggiunge il ruolo di protagonista nella fotografia del secondo Novecento. Qui inaugura una nuova dimensione, quella delle gigantografie che entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo





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view post Posted on 6/3/2013, 23:20

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La mostra di Helmut Newton al Palaexpò

A colloquio con il curatore Mathias Harder di Manuela Pelati



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