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Luca Carboni, "Fisico & politico"

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view post Posted on 23/9/2013, 23:40

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Luca Carboni, "Fisico & politico"



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Arriva il primo ottobre il nuovo album dell'artista emiliano. Riassunto di un periodo di canzoni che ha voluto condividere con una lunga lista di colleghi illustri. Tra gli ospiti Fabri Fibra, che canta sul singolo che ha dato il titolo all'album, Jovanotti per "Ci vuole un fisico bestiale" e Tiziano Ferro per "Persone silenziose".

TRENT'ANNI dopo l'esordio, Luca Carboni torna con Fisico & politico, un disco dichiaratamente celebrativo ma guidato da un filo sapientemente sentimentale, che rigenera il percorso di una carriera condotta sulla leggerezza del pensiero. Tre inediti: Fisico & politico, duettando con Fabri Fibra, una canzone regalata da Ligabue, C'è sempre una canzone, e Dimentica, scritta dallo steso Carboni, più nove pezzi scelti dal suo canzoniere, risuonati e cantati in prestigiosi duetti: Jovanotti, Battiato, Cesare Cremonini, Elisa, Alice, Miguel Bosè, Tiziano Ferro, Samuele Bersani e Biagio Antonacci. Ne manca certamente uno, detto con ovvia malinconia, ed è quello con Dalla, che di Luca fu mentore e primo produttore. "Sì, Lucio mi manca molto, ma soprattutto come amico a cui rivolgersi per palare più del mondo che della musica, anche perché da molto tempo non interagivamo più sul piano musicale. Ma sì è ovvio, Lucio ci sarebbe stato certamente, e magari con lui avrei potuto proporre qualcosa dei miei primi due dischi, che in questa scelta mancano del tutto. In realtà un piccolo, quasi invisibile tributo c'è, perché in Gli autobus di notte abbiamo lasciato i coretti originali di Lucio, l'unica traccia rimasta delle versioni originali. Per il resto abbiamo risuonato tutto".

Da cosa è venuta fuori l'idea di ripercorrere la sua storia insieme a tanti artisti?
"Devo dire che per questo disco non avevo nessuna intenzione del genere, non mi appartiene molto la voglia di celebrare, però trovandomi insieme al produttore Michele Canova, che conosco da anni ma col quale non avevo mai lavorato, è venuta fuori l'idea. Mi disse che gli sarebbe piaciuto riarrangiare i miei brani in una chiave moderna, ma a quel punto fare un album dove mi limitavo a ricantare le mie vecchie canzoni non mi convinceva, allora piano piano mi è venuto in mente di fare un album aperto, non da solo, non ho mai cavalcato 'sta moda dei duetti, però ho pensato che sarebbe stato bello sentire le canzoni non solo dalla mia voce, ma al contrario rinnovate dal punto di vista di un altro, di chi magari ha amato queste canzoni. Quindi ho chiesto ai vari artisti cosa gli sarebbe piaciuto cantare, e in fin dei conti la scaletta l'hanno fatta loro. La mia idea era quella di fare un percorso cronologico, invece non è successo, hanno tutti scelto canzoni a partire dal terzo album, fino a Mondo del 1995, quindi un raggio di quattro album. È venuto fuori un percorso più sentimentale che cronologico. Io ci avevo provato, ma non c'è stato niente da fare. L'ultimo pezzo da incidere era quello con Bersani, allora gli ho detto: guarda con tutto l'amore, ti prego cantami un pezzo del primo disco perché quelli sono i veri trent'anni da ricordare. Samuele mi ha risposto: no, quei pezzi non mi si addicono, voglio cantare Gli autobus di notte e io ho ceduto perché la cosa più bella era proprio quella. Se il disco ha una forza è perché tutti quelli che hanno partecipato hanno scelto loro e quindi sono particolarmente motivati. Alla fine è un disco che mi emoziona molto, e lo vivo proprio come se fosse un album di inediti".

C'è stata qualche sovrapposizione, ovvero due degli ospiti che magari avevano scelto la stessa canzone?
"No, ed è questa la cosa incredibile. Certo se di pezzi ne avessi voluti fare trenta sarebbe successo, ma in questo caso no. Le cose sono andate a posto magicamente, da sole. Ognuno aveva la sua preferenza, netta, senza esitazioni. Tiziano ha scelto subito Persone silenziose perché diceva che per lui era stato un pezzo importantissimo, lo stesso Jovanotti voleva a tutti costi Ci vuole un fisico bestiale. Con Battiato è stato un incontro casuale e ancora più sorprendente. Ci siamo trovati a lavorare in due studi attigui, e chiacchierando gli ho raccontato quello che stavo facendo. A un certo punto lui se n'è uscito dicendo: senti, ma per Silvia lo sai, hai già qualcuno? E così ho scoperto che lui amava molto quella canzone".

Tutto sommato, quello che emana da lei di solito è una candida, "oblomoviana", pigrizia. Non è mai sembrato un accanito e ambizioso persecutore di successo. Al contrario questo disco è ricco di energia. Sembra una ripartenza, una scossa vitale. È così?
"Sulla pigrizia sono totalmente d'accordo. Sono proprio io. Infatti anche questo disco è nato per gioco, un po' pigramente, poi mi ha coinvolto sempre di più, mi ha stimolato molta energia, soprattutto per il fatto di confrontarmi con altri artisti, e di generazioni così differenti, con un maestro storico come Battiato, e altri che potrebbero essere quasi miei figli, vedi Elisa e Cremonini, insomma ho assaporato la bellezza di lavorare con amici vecchi e nuovi, e infatti il progetto l'abbiamo realizzato così, man mano che si decideva un pezzo lo realizzavamo, assecondando l'artista ospite".

Unico limite che si può intravedere in questo progetto è l'evidente difficoltà di portarlo dal vivo...
"Vero, ma c'è un'idea, in corso d'opera. È ancora presto per parlarne, ma sarebbe bello chiedere a tutti di fare un concerto unico, a Roma o Milano, il che poi non esclude l'ipotesi di fare un tour successivo con un racconto di questi trent'anni, diverso, legato ad aneddoti, storie e dove magari qualche ospite può arrivare data per data. Comunque siamo molto gasati dall'idea di fare questo concerto unico con tutti gli ospiti".

fonte

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foto:http://www.tgcom24.mediaset.it/
 
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