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La festa dei mandorli ad Agrigento

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view post Posted on 29/1/2014, 18:57

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La festa dei mandorli ad Agrigento


Folclore, cultura, musica e sfilate nella Valle dei Templi all’insegna dell’amicizia tra i popoli


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Dura otto giorni, dal 2 al 9 febbraio, la sagra del mandorlo in fiore di Agrigento, quando nella campagna intorno alla Valle dei Templi i mandorli fioriscono e annunciano la primavera che qui, nella Sicilia meridionale, arriva in anticipo rispetto al resto d’Italia. L’aria dolce profuma di fresco e la Valle, punteggiata di bianco e rosa, si prepara alla festa nata 77 anni fa a Naro, nell’Agrigentino, per promuovere i prodotti tipici del territorio e che nel tempo si è trasformata in un’importante manifestazione di respiro internazionale.

L’evento, infatti, riunisce gruppi folcloristi siciliani e di ogni parte del mondo che sfilano e si esibiscono per le vie del capoluogo: danzano, suonano, cantano e recitano indossando costumi tradizionali dei rispettivi luoghi d’origine. Ogni gruppo mostra la propria arte, la propria cultura, in un incontro che simboleggia la pace nel mondo.

Quest’anno la coinvolgente festa del mandorlo in fiore, che prevede spettacoli, incontri culturali, giochi, processioni, esposizioni e concerti, verrà inaugurata dalla sfilata dei “bambini del mondo”, seguita – il giorno 4 febbraio - dall’accensione del tripode dell’amicizia davanti al tempio della Concordia dopo una suggestiva sfilata al tramonto nella Valle dei Templi con i rappresentanti di tutti i popoli che partecipano alla festa. Seguono un’emozionante fiaccolata e spettacoli di strada, mentre conclude la festa la grande sfilata per le strade di Agrigento a cui partecipano tutti i gruppi folcloristici internazionali a piedi, con i carri o a cavallo, le bande musicali e lo storico corteo d’Italia.
La festa si conclude sempre davanti al tempio della Concordia con la cerimonia dell’assegnazione del Tempio d’oro, premio assegnato al miglior gruppo folcloristico.

La sagra del mandorlo in fiore è un’occasione per scoprire la città di Luigi Pirandello, famosa soprattutto per la valle dei Templi e le lunghe spiagge bianche ma che racchiude palazzi e chiese ricche di tesori e scorci tutti da scoprire: dal quartiere arabo del Rabbato con le sue scalinate, le stradine e gli archi alla Cattedrale e alla chiesa di san Nicola, che si trova sulla via verso la valle dei Templi, lungo la passeggiata archeologica.

E’ proprio la Valle dei Templi ad attirare l’interesse e la curiosità di ogni visitatore: è un bellissimo e maestoso sito archeologico a ridosso del mare, immerso tra boschi d’ulivi, mandorli, zagare e carrubi, dichiarato nel 1997 patrimonio dell’Umanità.
Nel parco di 1.300 ettari, che racchiude secoli di storia antica del Mediterraneo, si passeggia tra gli imponenti resti dell’antica città di Akragas e i templi dorici di tufo dorato della Magna Grecia; il più visitato è il gigantesco tempio della Concordia con le sue 34 colonne, tutte ancora in piedi, celebrato da scrittori e filosofi, soprattutto dal tedesco Goethe. Nel punto più alto della collina si erge il tempio di Giunone, che aveva lo stesso numero di colonne di quello della Concordia ma che furono in parte distrutti da un incendio provocato dai Cartaginesi nel 406 a.C. Il tempio più grande del Parco è quello dorico di Giove: costruito su una base di 56 metri per 113 ha colonne alte circa 18 metri. Accanto ai suoi resti si può ammirare la copia – l’originale, insieme ad altri tesori, è conservato nel museo archeologico della chiesa di san Nicola - di uno dei Telamoni, figure mitologiche maschili, alte quasi otto metri.

Nella Valle si visitano anche il tempio di Eracle, le catacombe della grotta di Fragapane, il tempio di Zeus e i giardini di villa Aurea ma per onorare la festa di Agrigento c’è un luogo nella Valle da non perdere: è il museo vivente del mandorlo, una collezione della biodiversità della pianta, dove su cinque ettari si coltivano 200 varietà di mandorli provenienti da tutte le province siciliane.

Per la regione il suo frutto è un imprescindibile elemento della tradizione dolciaria locale: dal mandorlo, infatti, si creano torroni, amaretti, croccanti, dolci a base di marzapane, fresche bevande a base di latte di mandorla, persino un eccellente vino. Sono tutte prelibatezze che è possibile degustare nei ristoranti e nei locali e comprare nelle bancarelle e nei negozi, sempre aperti durante la sagra.
(di Ida Bini)

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